
Sono oltre 12’000 le firme consegnate questa mattina al Palazzo delle Orsoline per l’iniziativa a favore di un salario minimo sociale. La consegna è stata effettuata da PS Ticino, PC, POP, Verdi, GISO, e i sindacati VPOD, UNIA e Syndicom.
Il comitato promotore si è detto “molto soddisfatto del successo di questa iniziativa lanciata lo scorso 29 ottobre. L’area progressista del Cantone e i sindacati lanciano un segnale forte per porre un freno alle diseguaglianze salariali esistenti nel nostro Cantone”. L’iniziativa si pone tre obiettivi: “Ancorare alla costituzione la soglia del salario minimo secondo il fabbisogno decretato dagli aiuti sociali, togliere la possibilità di deroga ai contratti collettivi di lavoro, nonché aumentare il salario minimo ad almeno 21,50 franchi all’ora”. Ora la parola passa alle cittadine e ai cittadini “che dovranno decidere se continuare con l’attuale politica di dumping salariale o dire no a questa situazione che avvantaggia solo gli imprenditori disonesti”.
“Toccherà più di 8’000 persone”
Intervistato da Ticinonews, Fabrizio Sirica ha commentato l’iniziativa. “Il salario minimo toccherà più di 8mila persone residenti, secondo i calcoli fatti”, ha detto il co-presidente del PS. La cifra di 21,50 franchi all’ora “è la massima a livello sociale e la minima a livello di dignità professionale”. E a chi parla di “regalo ai frontalieri”, Sirica risponde che “dal mio punto di vista, la destra cerca, in maniera strumentale, di trovare il solito capro espiatorio dei frontalieri. Il salario minimo è l’unica arma che permette di far sì che non ci sia sostituzione di personale residente con personale frontaliere e permetterà di avere una concorrenza ‘leale’ per il posto di lavoro”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata