
Dopo un 2022 siccitoso e un 2023 piovoso, la stagione di vendemmia 2024 si preannuncia tutt’altro che facile. Le forti piogge e gli eventi meteorologici estremi hanno fortemente danneggiato i vigneti, sia a livello strutturale sia dal punto di vista fitosanitario. “È una stagione complicata, in cui abbiamo visto un po’ di tutto” - commenta Davide Cadenazzi, presidente di Federviti della Svizzera Italiana -. “Forti piogge durante la primavera, la comparsa del gelo, una pressione importante delle malattie fitosanitarie e, infine, anche dei forti scoscendimenti. A livello di struttura il vigneto ne ha risentito. Il tempo si è poi ‘sistemato’ con una bella meteo, ma abbiamo visto anche la siccità nel finale di stagione”.
Le criticità
Difficoltà tangibili anche a causa di eventi di corta durata e più intensi. I danni alle piante possono perdurare per due o tre stagioni e interessano la qualità del legno e la fertilità delle gemme. “Il viticoltore ticinese è sempre stato confrontato con la grandine e con i periodi siccitosi” - aggiunge Cadenazzi -. “La grossa differenza l’hanno fatta la violenza diversa ma, soprattutto, il periodo diverso”.
Focus sulla sicurezza
Altra problematica legata alla produzione viticola è la presenza di ungulati e insetti che danneggiano sistematicamente le piantagioni. Il coleottero giapponese preoccupa sempre di più, mentre delle misure a favore della caccia sono state prese, come il periodo venatorio estivo. Federviti sta poi promuovendo corsi per l’ottenimento del patentino fitosanitario. “Ciò scaturisce da un’ordinanza federale che verrà implementata con il piano nazionale per la riduzione dei rischi e l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari al primo gennaio 2026. Quando parliamo di patentino parliamo anche di formazione professionale, di conoscenza e quindi andiamo anche a toccare l’aspetto della sicurezza: sicurezza per l’utilizzatore, per l’ambiente e anche la sicurezza alimentare di quella che sarà la materia prima che ne uscirà”.
I prezzi
Infine, due parole sul prezzo dell’uva. I cambiamenti climatici e il mercato hanno costretto a rivedere una nuova scala di prezzi. La media cantonale rimane invariata, ovvero 4,20Fr/Kg. Si prevederà poi un minimo di 2,90fr al kg e un massimo di 4,80fr al kg.