
Rendere più etica e sostenibile l'industria della moda. È questo l'obiettivo della Fashion Revolution Week, che da oggi e fino al 29 aprile vedrà una serie di eventi in Ticino e nel Grigioni italiano con l'obiettivo di "porre fine allo sfruttamento, garantire il benessere dei lavoratori e promuovere la responsabilità ambientale attraverso l'educazione, la sensibilizzazione e la collaborazione", spiega Jelena Sucic, portavoce di Fashion Revolution in Ticino, a Ticinonews.
Un movimento nato da una tragedia
Fashion Revolution è un movimento di attivismo nato dopo il famoso disastro di Rana Plaza in Bangladesh, quando oltre mille persone -il 24 aprile 2013- persero la vita sul posto di lavoro a seguito di un cedimento strutturale che fece crollare un edificio commerciale di otto piani. Un evento passato alla cronaca come il più grave incidente mortale avvenuto in una fabbrica tessile. Questo, continua Sucic, "è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando numerose persone a voler contribuire alla cessazione dello sfruttamento di persone e risorse ambientali". Da qui le rivendicazioni del movimento, che chiede "maggiore trasparenza alle industrie di produzione al fine di avere una moda più etica e sostenibile".
Indumento sostenibile? "Sta al consumatore informarsi"
La prima domanda che viene in mente parlando di indumenti sostenibili, è come capire se il capo che si sta indossando rispetta o meno determinati principi etici. "È difficile per noi consumatori perché non ci vengono fornite tutte le informazioni e sta al singolo trovarle. Noi cerchiamo di supportare la trasparenza che porta a capire cosa c'è dietro a un vestito e promuoviamo le migliori pratiche che puntano a valorizzare le persone e le risorse ambientali (che stanno dietro al prodotto ndr) rispetto al profitto. Quando si acquista qualcosa bisogna porsi delle domande. Leggere l'etichetta, ad esempio, può farci capire da dove arriva una maglietta, anche se l'informazione è limitata perché non rende noto tutto il percorso svolto da quell'indumento all'interno della filiera tessile".
"Non bisogna sempre acquistare un vestito nuovo"
Per contrastare il consumismo eccessivo "promuoviamo pratica che distribuiscano meglio le risorse relative all'industria della moda. Scambio di abiti, vestiti di seconda mano, rivalorizzare capi che andrebbero buttati dando loro una seconda vita. Ci sono diversi modi che cercano di mostrano come è possibile trovare un'alternativa all'acquisto di un articolo nuovo. È anche una questione creativa, cercando di utilizzare quello che si ha come risorsa. Non solo, scambiare abiti può anche essere un'opportunità per rinfrescare il guardaroba senza spendere, creando anche un'interazione sociale e sentendosi parte di una comunità".
Superare una barriera mentale
Per certe persone acquistare un vestito usato può sembrare strano, anche dal punto di vista igienico. "È sempre una questione di concetti e percezioni, ma comperando abiti vintage si possono trovare pezzi con una qualità migliore rispetto a certi articoli nuovi che si trovano in negozi o online. Nel settore del fast fashion, dove l'obiettivo è quello di abbattere i costi, spesso la qualità della giacca o dei pantaloni, ad esempio, non è buona. Bisogna svolgere un lavoro di sensibilizzazione facendo capire l'importante che hanno la qualità dei materiali e le condizioni in cui vengono prodotti i vestiti. È questo che determina la durata e l'impatto che avrà un certo prodotto.
Gli eventi in programma
Per questo fine settimana bisogna quindi attendersi due diversi eventi: uno a Lugano e uno a Bellinzona. Per quanto riguarda le rive del Ceresio, l'evento avrà luogo sabato e consiste in uno scambio di abiti, mentre a Bellinzona ci sarà un mercatino di seconda mano già oggi, a cui ne seguirà uno domani, organizzato da tre signore da ormai 10 anni e il cui ricavato va interamente in beneficenza. "Sono tutte piccole iniziative che iniziano dal basso, ma che una volta raccolte acquisiscono valore, perché ci permettono di capire che ci sono delle alternative. Non devo quindi per forza andare a spendere nel solito negozio: possono ricevere anche qualche cosa di diverso che non hanno tutti, magari perché è un pezzo unico ritrovato in un ammasso di vestiti. Inoltre, si fa anche del bene perché so che sto evitando che il capo venga buttato in discarica o incenerito. Insomma, si prolunga la vita del capo". La settimana della moda inizia quindi così, ma è già dall'inizio di aprile che ci si sta dedicando alla sensibilizzazione: "in tutto il mondo ci sono delle attività ed eventi che promuovono sensibilizzazione e cercano di dare il potere alle persone di capire come essere fashion revolutionary, questo è il motto. In particolare si arriva attorno a questa settimana, perché il 24 aprile è l'anniversario dell'associazione che quest'anno compie 10 anni". Ticino e Grigioni si uniranno quindi al movimento con un ricco programma di iniziative che include incontri, scambio d’abiti, mercati second-hand, e storie delle nostre realtà.
12-13 Aprile
Fashion Market second hand benefico a Bellinzona. Un'occasione di ridistribuire valore al femminile con i vestiti di seconda mano con Elda, Francesca e Jessica.
13 Aprile
Clothing SWAP Green Up al Bar Oops a Lugano. Un pomeriggio dedicato allo scambio di abiti e accessori, con brunch, incontro con The Clothing Loop Lugano e DJ set.
20 Aprile
Scambio Abiti con l'Associazione MeTeOra a BellinzonaFiera Circolare con l'ACSI e il Comune di Balerna: Swap di vestiti, atelier di furoshiki, Caffè riparazione, Workshop di upcycling tessile e tante altre proposte.
20-21 Aprile
Al Tour Market a Lugano trovate le nostre Lorena Girò, Anna Tuor e Liliana a cui chiedere informazioni sul movimento Fashion Revolution
24 Aprile
Prima visione pubblica Svizzera del documentario Stracci con Dibattito proposto dal progetto dell’ACSI, Comune Zero Rifiuti al Cinema Teatro di Chiasso
Roveredo- Ricicliamo la moda alla Biblioteca ai Mondan incontri con le scuole e Consegna della valigia di libri sul tema Moda e consumi sostenibili alle Biblioteche della regione
26 Aprile
Dal 29 Aprile al 11 Maggio
Grono -Ricicliamo la Moda - Collezione primavera-estate: Vendita a scopo benefico di abbigliamento e accessori moda.