
Passano gli anni, si moltiplicano i social, ma i santini non passano mai di moda. Anche per queste cantonali ne sono stati stampati a migliaia, per la gioia dell’industria tipografica cantonale, confermando l’attaccamento a questo oggetto politico folkloristico.
"È veramente l'emblema della nostra campagna elettorale - afferma Tiziana Grignola di Progetto Stampa ai microfoni di TeleTicino - anche se, con l'avanzare della tecnica, i creativi si sono inventati veramente di tutto. Quest'anno abbiamo visto santini rotondi, santini con gratta e vinci, santini pieghevoli, santini che scomparivano e apparivano. Tutto questo è molto divertente. Peccato che forse la politica non dovrebbe essere folkloristica, dovrebbe essere una cosa seria".
Ma anche il santino non sfugge a mutamenti più grandi e profondi all’interno della nostra società. "Una volta forse, dal mio punto di vista - sottolinea Grignola - si vedeva una presenza dei partiti molto più importante. Quindi le sezioni di partito facevano molto di più per diffondere l'ideologia, per diffondere il pensiero del partito e quindi facilitare la scelta nel momento in cui, uno, nel segreto dell'urna, fa quello che meglio crede, al di là degli slogan. Oggi è tutto molto più personalizzato. Quasi si fatica a capire a quale partito appartenga un candidato".
Ognuno per sé con il rischio di confonderli. Ma l’errore più grande secondo Tiziana Grignola non è tanto nei messaggi, tantomeno negli slogan più o meno scontati o stravaganti, o nella scarsa chiarezza dell’appartenenza politica, ma piuttosto nell'insistenza con cui vengono distribuiti i santini. "Ritrovarsi per 25 volte lo stesso volantino, lo stesso santino nella bucalettere, alla fine è ridondante - afferma Grignola - poi rischia di far passare anche il personaggio per ridondante, quando magari non è assolutamente così. Direi quindi che mantenere un certo stile non ha mai fatto male a nessuno".
Come non ha mai fatto male a nessuno stampare in Ticino. Malgrado alcune puntuali polemiche su presunti santini d’importazione, i candidati si sono rivolti per la stragrande maggioranza dei casi a tipografie ticinesi che a loro volta devolveranno parte degli introiti in beneficenza. "Quest'anno le tipografie associate alla VISCOM, che è la nostra associazione cappello - dichiara Grignola - devolveranno su tutti gli stampati elettorali una cifra percentuale a Telethon. Questo anche per sensibilizzare i candidati a rimanere in Ticino a stampare. E devo dire che sono molte le tipografie che hanno aderito. Di questo le ringraziamo".
Un gesto nobile all’interno di una campagna tutto sommato corretta che culminerà il 7 aprile, direzione Bellinzona.
Maggiori dettagli nell'edizione odierna del TG di TeleTicino
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