
Allestire una black list per contrastare il dumping salariale. Questa una delle principali proposte scaturite dall’assemblea del sindacato UNIA, riunitosi stamane alla Casa del Popolo di Bellinzona per stilare il bilancio 2013 e guardare al futuro con nuovi obiettivi.
Si è detto complessivamente soddisfatto il sindacato Unia per l’operato dell’anno appena trascorso, soprattutto per quanto riguarda il tema dei salari minimi che verrà portato in votazione la prossima primavera a livello federale e per cui verrà disposta una grande campagna sui luoghi di lavoro e nella società. Questo con l’obiettivo di frenare la messa in concorrenza dei lavoratori e porre fine a una lacuna legale così come a salari indecorosi in Ticino.
Uno dei mezzi che il sindacato ha proposto per combattere le derive sul mercato del lavoro è quello di introdurre una “blacklist” proprio per denunciare quelle aziende che impiegano persone con salari da fame e compiono gravi infrazioni ai danni dei lavoratori. La lista nera, che ha funzione deterrente nei confronti di coloro che violano le disposizioni contrattuali e legali, dovrebbe essere allestita entro il mese di maggio. È stata inoltre lanciata l’idea di costituire una task force per intervenire direttamente sui luoghi di lavoro per intercettare gli abusi salariali, così come la volontà di rafforzare la solidarietà tra i lavoratori. “Difendiamo i salari, non le frontiere” è il messaggio che si legge sul comunicato stampa distribuito durante la riunione.
Durante l’assemblea il sindacato ha inoltre ribadito l’importanza di battersi contro la deregolamentazione degli orari nei negozi, i nuovi prospettati peggioramenti della Legge sul lavoro, ma anche difendere lo stato sociale. “Unia si afferma quale organizzazione di riferimento per la difesa dei diritti sociali di tutta la popolazione” si legge nel comunicato. Un messaggio che fa presa dato che, per la prima volta dalla sua costituzione, Unia Ticino e Moesa supera i 21mila affiliati.
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