Pernottamenti
Un trimestre autunnale in chiaroscuro per il turismo ticinese
©Chiara Zocchetti
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Redazione
4 mesi fa
Nel trimestre autunnale del 2024, il Ticino registra un calo nel settore alberghiero, ma con alcune regioni in crescita e un aumento del turismo internazionale.

Un trimestre autunnale 2024 poco soddisfacente per il settore alberghiero del Canton Ticino, che ha registrato una diminuzione rispetto all’anno precedente. È quanto emerso dai dati provvisori dell'Ufficio Federale di Statistica (UST) e approfondito dall'Osservatorio del Turismo dell'USI, il quale sottolinea che i dati si riferiscono esclusivamente agli alberghi, che rappresentano circa il 25-30% del totale degli ospiti pernottanti nel cantone, escludendo altre forme di ricettività come campeggi e residenze private. Nel dettaglio, tra settembre e novembre 2024, gli arrivi nelle strutture alberghiere sono stati 299'251 (+2,4% rispetto al 2023) e i pernottamenti 612'178 (+1,7% rispetto al 2023). A livello nazionale, i risultati sono stati positivi, con 5'195'701 arrivi (+1,3%) e 9'742'594 pernottamenti (+0,9%).

Dati ticinesi

A livello locale, alcune regioni ticinesi hanno visto un incremento degli arrivi, come Bellinzona e Alto Ticino (+0,6%) e Lago Maggiore e Valli (+7,3%), mentre altre, come il Luganese e il Mendrisiotto, hanno registrato cali (-0,6% e -3,0%). Anche per i pernottamenti, le stesse tendenze sono emerse, con aumenti per Bellinzona e Alto Ticino (+0,2%) e Lago Maggiore e Valli (+6,0%) e diminuzioni per Luganese (-2,5%) e Mendrisiotto (-0,2%). L’OTR Lago Maggiore e Valli si conferma la zona con la permanenza media più alta (2,43 notti).

Categorie alberghiere

Per quanto riguarda le categorie alberghiere, gli arrivi e i pernottamenti sono aumentati nelle categorie medio-basse (0-2 stelle e 3 stelle), con rispettivamente +6,0% e +5,4% per gli arrivi, e +4,4% e +4,8% per i pernottamenti. Al contrario, le strutture di categoria superiore (4 e 5 stelle) hanno registrato cali sia negli arrivi (-3,8% e -4,7%) che nei pernottamenti (-1,3% e -10,4%). Infine, si segnala un incremento degli arrivi e dei pernottamenti da parte dei turisti domestici (+1,6% e +1,2%), mentre anche il turismo internazionale è cresciuto, con un aumento dei pernottamenti (+2,6%), in particolare dai Paesi del Golfo (+1.116 visitatori rispetto all’autunno 2023).

Turismo a livello nazionale in novembre

A livello nazionale, nel mese di novembre è stata registrata una progressione dei pernottamenti del 5,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno prima. Si tratta del più forte incremento mensile del 2024, dopo un 2023 peraltro già da record. Stando ai dati comunicati stamani dall'Ufficio federale di statistica (UST) sono state registrate 2,4 milioni di notti. La crescita è stata particolarmente dinamica in relazione agli ospiti indigeni (+8,0% a 1,2 milioni), ma ha interessato anche la domanda estera (+3,6% a 1,1 milioni). A livello regionale spicca il balzo dei Grigioni (+22,6% a 132'100), in un mese che comunque - va ricordato - non è di primo piano per il cantone retico. Lo stesso discorso può essere fatto per il Ticino, che mette a referto una progressione superiore alla media nazionale (+8,7% a 102'800). Fra le realtà più importanti del settore incrementi importanti sono stati mostrati anche dalla regione di Lucerna (+10,1% a 236'800) e da quella di Berna (+8,8% a 286'300), mentre Zurigo (+2,4% a 544'300) avanza meno, ma su numeri elevati.

Una panoramica del 2024

Cumulando i dati dei primi undici mesi del 2024 i pernottamenti arrivano a 39,4 milioni, in incremento dell'1,9% su base annua. La crescita è stata trainata dagli stranieri (+4,1% a 20,1 milioni), mentre gli svizzeri fanno segnare una lieve flessione (-0,3% a 19,3 milioni). Il Ticino presenta un calo (-3,2% a 2,3 milioni), mentre i Grigioni superano lievemente la media (+2,1% a 4,9 milioni). La classifica dei paesi di provenienza di chi arriva da oltre confine vede al primo posto anche in questo caso la Germania (3,5 milioni), tallonata dagli Stati Uniti (3,2 milioni), mentre già più lontano è il Regno Unito (1,5 milioni), che è seguito da Francia (1,4 milioni) nonché da Italia (0,8 milioni), Cina (0,7 milioni) Paesi Bassi (pure 0,7 milioni) e India (0,6 milioni).