
È spuntato uno strano contenitore, stamattina alla stazione FFS di Lugano. Ed è andato a piazzarsi proprio davanti alle tre cabine telefoniche, in disuso, a fianco dell'arrivo della funicolare. Ovvio che la sua comparsa abbia dato adito a tutta una serie di domande dei curiosi passanti. Cosa vorrà mai significare quel grosso cassonetto in legno con la scritta "ospedale del giocattolo"?Significa proprio ospedale del giocattolo. Una specie di porto d'approdo, o in questo caso una stazione di approdo, per tutti quei giocattoli che nessuno usa più, in disuso potremmo definirli, ma che avrebbero ancora tutti i mezzi per una nuova vita. Bambole, macchinine, giochi di società, puzzle, giochi elettronici, peluche... Tutto può essere riutilizzato.L'ospedale del giocattolo è nato nel 1995 su iniziativa del sindacato OCST, per cercare di dare un'occupazione alle persone senza impiego e nel contempo aiutare i bambini più bisognosi. Da allora si occupa della raccolta di giocattoli, vestiti e accessori usati per bambini. Nell'atelier di Molino Nuovo questo materiale viene controllato, pulito e se necessario aggiustato prima di essere ridistribuito a famiglie nel bisogno e scuole del Canton Ticino. Oppure inviato all'estero con la collaborazione di organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano dell'aiuto all'infanzia e alle famiglie in difficoltà.Finora la raccolta avveniva unicamente nella sede centrale. Ma da quest'anno, per avvicinarsi maggiormente alla gente, alcuni impiegati dell'ospedale del giocattolo hanno pensato di posare dei cassonetti, come quelli dei vestiti, dove chiunque possa lasciare il suo giocattolo "usato" senza per forza doversi recare a Molino Nuovo. Detto fatto. Ne sono già stati posati a Caslano, Sessa e Paradiso. Ora, con quello inaugurato oggi a Lugano, l'ospedale del giocattolo ha raggiunto uno dei punti di maggior passaggio.Un'operazione che comunque non ha nessun fine di lucro, visto che si tratta di un'associazione no profit. Anzi, il maggiore afflusso di giocattoli registrato quest'anno sta già spingendo l'ospedale a cercarsi una nuova sede. L'atelier di Molino Nuovo, infatti, straborda di giochi ed i "dottori" non riescono più a dimetterli in tempo da fare spazio ai prossimi.Segno che i giocattoli vivono. E rivivono.
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