
Buone notizie per il settore alberghiero ticinese. Dai dati provvisori del censimento dell’Ufficio federale di statistica (UST), si conferma il trend di un’estate in crescita per arrivi e pernottamenti, come era stato nel mese di giugno. A luglio si registrano infatti variazioni positive rispetto al 2024 che si attestano a +10,5% per gli arrivi e a + 12,9% (a 393'000, con una quota di svizzeri del 62%) per i pernottamenti. Per quanto riguarda i mesi estivi, era da agosto 2021 che non si verificava un aumento in doppia cifra sia per arrivi che per pernottamenti.
Occupazione in crescita
In attesa dei dati per il mese di agosto, l’Osservatorio del turismo dell’Università della Svizzera italiana ha analizzato le informazioni delle strutture alberghiere del campione HBenchmark, che mostrano un’occupazione del 78,9%, in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto al 2024. Per il mese di settembre, l’occupazione media finora registrata (a fine agosto) è del 59,2%, risultando in crescita di 3,3% rispetto a quella emersa l’anno precedente allo stesso momento.
Le cifre a livello nazionale
Spostando il focus sui dati nazionali, in Svizzera in luglio sono stati registrati 4,9 milioni di pernottamenti, in progressione del 2,7% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso. La crescita ha interessato sia gli stranieri (+2,5% a 2,7 milioni) che gli ospiti indigeni (+2,9% a 2,2 milioni). Per quanto concerne la componente straniera, va sottolineato che i più numerosi sono stati gli americani, che hanno generato 497'000 notti. Seguono i tedeschi (401'000), gli inglesi (217'000), i francesi (144'000), i cinesi (111'000), gli olandesi (108'000), i belgi (86'000), gli italiani (75'000), gli indiani (69'000) e i sauditi (62'000). Sommando i dati da gennaio a luglio si arriva a 25,3 milioni di pernottamenti, con un incremento su base annua dell'1,6%. L'aumento è stato determinato soprattutto da chi arriva dall'estero (+2,9% a 13,1 milioni), mentre più tiepidi sono apparsi gli svizzeri (0,3% a 12,3 milioni).
Verso un record?
Se l'anno proseguirà così il 2025 è destinato a presentare numeri da primato, come era già stato il caso nel 2024 e nel 2023. Le cifre faranno piacere agli operatori del settore, ma sono destinate a tenere vivo il dibattito tra coloro che denunciano una presenza turistica eccessiva anche in Svizzera, alla stessa stregua di un fenomeno riscontrabile in altre regioni del mondo. A questo scenario si somma il persistente afflusso migratorio. Entrambi gli elementi incrementano la pressione sui prezzi delle abitazioni, sulla rete dei trasporti e in generale sulla qualità della vita.