
Un 'sistema' che da almeno un ventennio copre le emulazioni delle opere di Amedeo Modigliani è stato smascherato grazie a un blitz dell’FBI e alle carte dell’inchiesta sulle opere fasulle esposte a Genova nel 2017 (vedi articoli suggeriti).
Come riferito dal Secolo XIX e da La Stampa, la Procura di Genova e i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Roma ritiengono che un gruppo attivo fra New York, Lugano e l’Italia si sia occupato di piazzare copie di Modì nelle esibizioni di mezzo mondo, per farne lievitare il valore e poi rivenderle a collezionisti poco ferrati.
L’ex presidente dell’Archivio Modigliani, che dovrebbe confermare la reale appartenenza d’un quadro al maestro, averebbe inoltre ammesso agli inquirenti che il medesimo archivio è di fatto una scatola vuota, senza certificazioni originali. Sarebbe infine pressoché impossibile stabilire l’autenticità di centinaia di dipinti di 'Modì' in circolazione.
Uno dei più accreditati organizzatori in Italia e in Europa, Mondo Mostre Skira, è accusato d’aver truccato a sua volta delle carte poiché ricattato da un mercante e da un curatore che avrebbero minacciato di far saltare l’esposizione genovese.
La Procura del capoluogo ligure, ricordiamo, ha recentemente chiuso l'inchiesta iscrivendo 6 nomi nel registro degli indagati.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata