
Il mondo medico e scientifico ticinese è decisamente preoccupato per le conseguenze dell’eventuale approvazione dell’iniziativa contro la sperimentazione su animali ed esseri umani, al voto il prossimo 13 febbraio. A rischio ci sarebbero la qualità della ricerca, ma anche delle cure. Il Ticino della ricerca, che vede nell’Eoc e negli istituti dell’Usi i suoi fiori all’occhiello, teme quello che è stato definito il “tramonto di una storia di successo”.
Secondo il professor Michele Ghielmini, capo Area formazione e ricerca dell’Eoc sarebbe impossibile proseguire in Svizzera con la ricerca medica e a rischio diretto ci sarebbero pure le cure stesse, in quanto non potrebbero essere utilizzati farmaci sviluppati con questi metodi.
Fra le cure che negli ultimi anni hanno maggiormente beneficiato della sperimentazione umana e animale, ci sono le terapie per la sclerosi multipla, che da anni impegnano la professoressa Chiara Zecca, neurologa al Civico di Lugano.
Secondo gli esperti, i progressi della ricerca hanno permesso di trovare metodi alternativi alla sperimentazione animale, in rapido calo almeno dal 2015. Quest’ultima, tuttavia, non può essere sostituita ovunque. “Si sta lavorando sul tema ma non si può sostituire perché l’essere umano è estremamente complesso”, sottolinea Zecca.
Secondo l’ultimo sondaggio di Tamedia, lo ricordiamo, indica il respingimento dell’iniziativa dal 71% degli svizzeri.
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