Ticino
Un cortometraggio contro la violenza
Lanciata una raccolta fondi per sostenere le riprese del film “La violenza senza maschera” che ripercorre le ultime 24 ore della vita di Damiano Tamagni, giovane ucciso nel 2008

“La violenza senza maschera”. È questo il titolo del cortometraggio che narra la storia di Damiano Tamagni, giovane 22enne ticinese ucciso il primo febbraio del 2008 al Carnevale di Locarno. Il progetto nasce dalla volontà di Marco Bitonti, regista cinematografico, di raccontare quanto accaduto nelle ultime 24 ore di Damiano per sensibilizzare più persone possibili a una tematica molto attuale: quella della violenza.

Raccolta fondi
Il progetto, lanciato una settimana fa sul portale progettiamo.ch, ha però bisogno di supporto economico per poter iniziare le riprese a ottobre. Per questo motivo è stata lanciata una raccolta fondi. Da noi raggiunto Marco Bitonti ci ha raccontato come mai ha scelto proprio la storia di Damiano. “Il mio interesse verso la vicenda è nato cinque anni fa quando avevo da poco intrapreso un corto di cyberbullismo. Era un tema a me vicino e mi era capitato tra le mani un articolo che mi ha fatto tornare alla mente Damiano Tamagni. Da lì, ho contattato il padre ed è nato il progetto”.

L’appello del padre di Damiano Tamagni

Le ultime 24 ore di Damiano
Il cortometraggio, della durata più o meno di venti minuti, ha l’intento di raccontare un lasso temporale di 24 ore: l’ultimo giorno di vita del ragazzo. “È un film che sarà complesso dal punto di vista economico”, ci spiega Bitonti. La campagna di raccolta fondi rimarrà aperta fino all’11 ottobre e l’obiettivo – come si legge sul sito – è di raggiungere 28mila franchi che “permetterebbero di almeno realizzare il corto nella maniera più semplice”.

Un film internazionale
L’idea – spiega il regista – è di presentare il cortometraggio al Locarno Festival nel 2022. Ma non solo. “Anche se non abbiamo ancora girato, abbiamo già una casa di distribuzione di corti italiana che farà girare il film almeno per un anno”, spiega Bitonti. Sarà dunque un film internazionale, che non si fermerà ai confini ticinesi. “È una storia basata sull’evento che ha toccato Damiano ma a livello cinematografico sarà internazionale, eventi del genere purtroppo ne succedono sempre e ovunque e vogliamo che chi veda questo film possa capire la storia indipendentemente da quello che è successo in Ticino”.

“Abbiamo bisogno di tutti”
Un tema delicato ma necessario che ora vede concretizzarsi in un progetto grazie anche alla collaborazione e alla disponibilità della famiglia di Damiano. “Da parte di Maurizio (papà del ragazzo) c’è stata subito volontà di collaborazione, ho capito subito che era una persona aperta e non c’è mai stato imbarazzo”, racconta Bitonti. “La proposta di fare questo film mi è parsa ideale per far capire la tematica ai giovani, abbiamo bisogno di tutti perché più aiuti abbiamo più potremo portare avanti questo progetto”, spiega Maurizio Tamagni nel video di appello.

Il supporto
Il progetto è supportato e patrocinato (ma non finanziato) anche dal servizio intercantonale sulla prevenzione Svizzera della Criminalità (SKPPSC) e da Pro Juventute. La SKPPSC si occuperà, probabilmente dal 2023 in poi, di portare nelle scuole il cortometraggio proprio per sensibilizzare i più giovani alla non violenza. Non solo organizzazioni ma anche alcuni carnevali ticinesi – tra cui il Carnevale di Nebiopoli - si stanno mobilitando per sostenere moralmente il progetto.

Il racconto di Maurizio Tamagni

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