
Si è tenuto questa sera, attorno alle ore 17.00 in piazza Governo a Bellinzona, un collegio docenti pubblico intitolato "Facciamo luce sulla scuola: un collegio in piazza". Lo scopo di questo plenum, spiega Enrico Quaresmini di ErreDiPi a Ticinonews, è "rendere pubblico un disagio che si respira un po' in tutte le aule docenti, da Chiasso fino al Gottardo, in tutti i livelli di scuola. Serve una cornice in modo tale che i singoli docenti non si sentano più soli. Essere qui, dare voce ai colleghi serve a dire: "non sei da solo". Serve anche creare una comunità affinché la gente si conosca e lavori insieme". Si tratta dell'unico e più grande plenum della storia del Ticino, precisa Quaresmini. "È stato interessante sentire i colleghi che quotidianamente hanno problemi e li hanno raccontati davanti al pubblico".
Sistema di abilitazione e precarizzazione
Diversi i temi trattati durante il plenum. Tra questi il sistema di abilitazione dei docenti e una diffusa precarizzazione. "Il tema del precariato interessa e sta interessando soprattutto le nuove generazioni di aspiranti docenti", precisa Edoardo Cappelletti, segretario cantonale VPOD. "Si parla di giovani docenti che sono disoccupati o sottoccupati in diversi ordini scolastici e in varie materie. Si tratta di una problematica legata al sistema di abilitazione, in particolare all'istituto DFA, per cui noi ci auspichiamo si possa arrivare a un maggiore coordinamento con il DECS affinché si preveda in maniera più accurata il fabbisogno dei docenti negli anni a venire". Anche gli incarichi tardano a diventare nomine, evidenzia ancora Cappelletti. "È una problematica in relazione soprattutto alle scuole professionali, ma non solo. È la precarietà dei rapporti di incarico: si parla di rapporti di impiego rinnovati annualmente senza garanzia per l'anno a venire, ma anche un rischio di trovarsi da un anno all'altro con percentuali lavorative insufficienti. C'è chi ha portato l'esempio di un cambio dall'80 al 60%. Per vivere in Ticino e avere delle prospettive finanziarie solide, un cambio di percentuale lavorativa unilateralmente deciso dal datore di lavoro non è accettabile. Ben lungi dall'essere dei privilegiati: abbiamo dei docenti della scuola pubblica che vivono nel precariato".
Tagli alla scuola e carico di lavoro
Si è parlato anche delle finanze cantonali e dei tagli alla scuola. Gianluca D'Ettorre, presidente sindacato OCST-docenti, sottolinea che, a seconda del settore scolastico, "si possono riscontrare dei problemi più o meno urgenti. Si è parlato del contributo che il comune di Lugano versa per gli allievi che frequentano le scuole medie: questo ha un impatto sull'attività didattica e scolastica dei ragazzi. Si è parlato del taglio alle biblioteche. Ci sono poi tagli più generali: all'amministrazione della scuola, ai lavori di segreteria e di custodia. Tagli che si accumulano e che hanno un effetto sull'attività dei docenti, i quali trovano meno supporto e sostegno e che fanno sempre più fatica a portare avanti il loro compito principale: una proposta educativa che sia di qualità e per tutti gli allievi".