
“Dimostrare la propria volontà di proteggere l’anima delle Cave di Arzo come luogo di aggregazione sociale e di accrescimento culturale”. È l’obiettivo dell’appello lanciato dalla popolazione della Montagna al Consiglio di Stato e al Municipio della Città di Mendrisio. “In una società sempre più segnata dall’atomizzazione del collettivo e dall’allontanamento dalle realtà territoriali, queste iniziative meritano di essere protette, incoraggiate e sostenute, non di essere diminuite nel numero o ridotte nella durata”, si legge nel documento.
Le motivazioni
Le Cave di Arzo "sono un luogo che ha fatto la storia della nostra regione e della Montagna", scrivono ancora i promotori. Tutt’ora spazio di creazione, "esse sono diventate un punto di ritrovo importante e conosciuto anche al di là dei confini del nostro cantone. Realtà come La Soleggiata, Cava Viva e il Cavea Festival hanno permesso di raccontare e sviluppare i suggestivi spazi creati nei secoli dalla mano dell’uomo e di dare vita ad atmosfere uniche di comunità, arte e relazioni umane". Queste proposte culturali – aggiungono – “fanno ora parte della tradizione e delle specificità del territorio". In aggiunta, con la loro continuità "offrono ad aziende locali e artisti la possibilità di svilupparsi ben oltre ciò che permettono i numerosi eventi offerti sul territorio della Città di Mendrisio". In conclusione, "vogliamo mostrare vicinanza e sostegno agli eventi che hanno luogo nelle Cave, dimostrando la nostra volontà di proteggere questo bene immateriale".