Vino
Un anno impegnativo ma anche fruttuoso per i viticoltori ticinesi
Redazione
2 anni fa
Annata complicata per i viticoltori ticinesi, confrontati con fenomeni meteorologici estremi e con il ritorno delle malattie fungine. Ma nonostante l'importante mole di lavoro, le premesse per una buona vendemmia ci sono tutte.

“Si è rovesciata la situazione: lo scorso anno, caratterizzato da caldo e siccità, sono prevalse le problematiche legate agli insetti, mentre l’umidità di quest’anno ha favorito le malattie fungine, che hanno richiesto maggiore attenzione nella gestione del vigneto”. Parole di Mirto Ferretti, membro del comitato cantonale di Federviti, che abbiamo incontrato ieri in vista della vendemmia. Come detto, anche se sono cambiati gli ospiti indesiderati, la mole di lavoro dei viticoltori ticinesi in vista del momento più importante dell'anno rimane importante. Una gestione complicata durata mesi interi e che ha visto un 20% in più sulle ore di lavoro rispetto al 2022: un incremento dovuto, tra le altre cose, ai trattamenti fitosanitari, alla cimatura delle piante e allo sfalcio dell’erba.

Una produzione comunque nella media

Operazioni che stanno però dando i loro frutti, con un livello di produzione destinato a situarsi nella media decennale. Questo nonostante le recenti perdite dovute alla grandine. E anche la qualità delle uve, facendo gli scongiuri del caso, sarà buona, spiega sempre Ferretti. “Se nelle prossime due o tre settimane ci assisterà un’evoluzione positiva –  con caldo di giorno e fresco la notte – si farà sicuramente una buona vendemmia”.

Uve più costose

Se l'annata 2023 dal punto di vista quantitativo e qualitativo non riserverà quindi grandi scossoni rispetto al passato, delle novità sono invece previste per quanto riguarda il prezzo delle uve, con una diversificazione legata al tipo di vinificazione. “È stata aumentata la resa al metro quadro per le uve Merlot, Bondola e Pinot vinificate in bianco”, ci ha detto Andrea Conconi, direttore dell'inter-professione della vite e del vino ticinese, spiegando che ci saranno quindi due categorie di prezzi per il Merlot: “Per la categoria blanc de blancs ci sarà un prezzo basato non sulla gradazione, ma sulla resa al metro quadro”. Per quanto riguarda la percentuale di produzione a livello ticinese, “la parte di bianco di Merlot doc copre il 30% della produzione di uve rosse di Merlot”. Per queste era necessario annunciarsi: le cantine annunciavano le parcelle – in accordo con i produttori – in cui veniva indicata la quantità che si intendeva produrre, arrivando fino a 1,2 kg “e siamo arrivati a circa 21 parcelle annunciate, che copriranno più o meno il 10% del fabbisogno di bianco”.

Bianchi e rosati sempre più apprezzati

Un fabbisogno sempre maggiore, perché anche il Ticino - confermano sia Ferretti sia Conconi - segue la tendenza in atto a livello mondiale e che vede bianchi e rosati sempre più graditi. “Lo scorso anno su 52mila quintali di Merlot, 13mila sono stati vinificati in bianco. Quindi la conferma di questo interesse è di valorizzare in un altro modo un’uva rossa”, dice Ferretti. Conconi ha infatti spiegato che “tante cantine escono con la nuova annata già a dicembre, e questo ha spinto a cercare quelle parcelle inadatte a grandi rosse e lasciarle produrre maggiormente per avere le caratteristiche necessarie per poter produrre dei buoni bianchi”. Un discorso analogo si può fare per le produzioni Bio, sempre più in voga. In questo caso, però, le difficoltà riscontrate dai viticoltori sono decisamente maggiori. “Ci sono tanti viticoltori che provano a fare una viticoltura biologica, ma le grosse precipitazioni che abbiamo in Ticino non aiutano”, dice ancora Conconi, spiegando che “in questi casi bisogna infatti intervenire con dei prodotti di contatto, rame e zolfo, rendendo il lavoro più difficile se si vuole ottenere un’uva sana”. Ferretti ha infatti spiegato che il Merlot che si fa in maniera biologica rappresenta “uno sforzo decisamente elevato per assicurare una produzione, quindi il biologico deve essere fatto su varietà che hanno delle caratteristiche di resistenza alle malattie”.