
I lavori di demolizione sul Piazzale ex scuole Besso procedono spediti e non hanno lasciato indifferente la politica luganese.
"Malgrado l'interpellanza firmata da più della metà dei consiglieri comunali in data 5 febbraio (alla quale il Municipio di Lugano deve rispondere nella prossima seduta del 14 marzo), le ruspe degli speculatori oggi sono entrate in azione al Piazzale ex scuole di Besso per demolire l'immobile decorato d'inizio Novecento inserito nell'inventario nazionale ISOS - scrive il socialista Raoul Ghisletta, trasmettando l'atto parlamentare datato inizio mese.
"Sul Piazzale di Besso vi sono tre case che erano delle PTT e che la Posta ha venduto pochi anni fa con un'operazione che prevedeva offerte in busta chiusa (non rese pubbliche). In questo modo gli inquilini che si erano uniti per proporre di acquistare i loro appartamenti, sono stati scavalcati senza spiegazioni. Si teme ora che, nell'ambito del rifacimento della zona della stazione, sull'area sorgano volumi molto più grandi. Per la casa centrale, con la facciata interamente decorata, l'anno scorso un inquilino aveva comunicato di aver ricevuto lo sfratto che preludeva alla demolizione. Incombono ora i preparativi per la demolizione della casa d'angolo con Via Borromini, i cui inquilini sono stati sfrattati circa tre anni fa. I tre stabili non sono purtroppo catalogati nell’inventario dei beni culturali di Lugano. Tuttavia, l'Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS) prevede l'obiettivo di salvaguardia A, il più importante, per le due case dei primi del Novecento: salvaguardia completa per quella centrale con la facciata decorata e salvaguardia limitata alle facciate per quella d'angolo con via Borromini (ISOS Lugano 14.0.3). Su lato ovest del piazzale sorge la casa d'appartamenti La Rotonda, edificata dagli architetti Silvia e Hans Witmer-Ferri tra il 1934 e il 1935, ora bene protetto a livello cantonale. Il piazzale nel suo complesso merita quindi un disegno attento e rispettoso. Anche se le due case sopracitate non figurano nell’inventario dei beni culturali di Lugano, il Consiglio di Stato nella recente sentenza concernente una domanda di costruzione nel quartiere di Montarina ha affermato l’esigenza di rispettare le indicazioni di tutela formulate dall’ISOS."
Gli eventi hanno preceduto la risposta del Municipio, Ghisletta ne prende atto con un laconico "un altro pezzo di Lugano se ne va". Restano però ancora pendenti le domande formulate dai consiglieri comunali.
"1. Il Municipio conferma l’approvazione di domande di demolizione per queste tre case? Sono state fatte opposizioni?2. Domande di costruzione sono già state fatte sui sedimi occupati dalle tre case?3. Quale tipo di edifici si prevede di costruire, con quali volumi e con quali destinazioni?4. A che punto è l’elaborazione della variante di PR per il comparto stazione e che contenuti propone?5. A che punto è l’approvazione della variante dei beni culturali d’importanza locale di Lugano?6. Non è il caso che il Municipio pubblichi delle zone di pianificazione a tutela dei beni culturali in procinto d’essere protetti e questo per impedire delle “fughe in avanti” edificative?7. Non ritiene forse necessario il Municipio di bandire un concorso di idee per acquisire validi suggerimenti su come dare una nuova forma e nuovi contenuti al Piazzale di Besso, di certo a Lugano uno degli spazi pubblici maggiormente frequentati da pedoni?"
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