
Il franchising nelle cure a domicilio? Sì, è possibile. Questa formula di collaborazione tra imprenditori per la produzione o distribuzione di servizi e/o beni, con lo scopo ovviamente di fare utili, ha messo gli occhi su un settore altamente redditizio. Quello dell’assistenza a casa del paziente. Modelli di cura (Spitex) in franchising in tutta la Svizzera che si vantano di avere un business votato al successo commerciale. In Ticino, un cantone in cui in questo settore le strutture private primeggiano - 40 (25 con un "aiuto" dal Cantone) e solo 6 pubbliche, oltre a circa 150 infermieri indipendenti - dal maggio 2017 a Lugano c’è una filiale della PrivatAssistenza, attiva da vent’anni in Italia. Venti impiegati per una sessantina di utenti nel Luganese e nel Mendrisiotto.
Forse è giunto il momento di mettere un freno, o perlomeno di regolamentare il settore. È lo scopo dell’iniziativa cantonale della Commissione sanitaria che prevede una modifica della Legge federale sull’assicurazione malattie (Lamal) nell’ambito dell’assistenza a domicilio, con la possibilità per i cantoni di introdurre una "pianificazione". "In generale - scrive la Commissione - le casse malati sono poco attive nel controllo dell’appropriatezza delle prestazioni svolte a domicilio a carico dell’assicurazione malattie". E aggiunge: "Le prestazioni a domicilio sono svolte esclusivamente da personale qualificato?".Statistiche nazionali alla mano, nel 2017 gli spitex privati hanno fatturato alle casse malati di base il doppio delle ore per caso rispetto a quelli pubblici. Più che legittimo chiedersi se molte prestazioni, fatte pagare dalle casse malati, non siano del tutto giustificate e se non sia dunque iniziato l’assalto alla diligenza. Una diligenza vieppiù prosperosa visto che anno dopo anno aumentano gli anziani bisognosi di cure e sostegno a domicilio, di servizi di pulizia, sorveglianza, accompagnamento e altro ancora.
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