
Il deputato PPD Simone Ghisla torna alla carica sul tema dell'abbonamento Arcobaleno, proponendo tramite una mozione due misure volte a favorire i nuclei famigliari e le regioni periferiche.
Ghisla esordisce ricordando che in data 15 ottobre 2015 depositò per conto del Partito Popolare Democratico una mozione dal titolo “Abbonamento Arcobaleno, verde in città, rosso in periferia”.
"La stessa è attualmente ferma da oramai diversi mesi in commissione della Gestione dove attende di essere evasa" evidenzia.
"Con la presente mozione, dopo essermi ulteriormente documentato sulle varie tipologie di abbonamenti analoghi e non presenti su territorio elvetico, torno sull’argomento partendo dal presupposto che abbonamenti e tariffe della comunità tariffale Ticino e Moesano debbano essere rivisti sotto parecchi aspetti", scrive Ghisla, "per favorire in particolar modo la fruizione degli abbonamenti di trasporto pubblico da un numero ancor maggiore di utenti; un lento abbandono della mobilità con mezzi propri; un aumento dei tassi di occupazione specie delle linee di periferia; la salvaguardia di mezzi di trasporto pubblico su tutto il territorio cantonale (ivi comprese le linee in periferia)."
Per raggiungere i detti obiettivi Ghisla chiede quindi al Consiglio di Stato di adoperarsi per introdurre “l’abbonamento cedibile”.
"L’abbonamento cedibile è già in vigore in altre regioni svizzere ivi comprese le regioni di Zurigo e Basilea" sottolinea il deputato PPD. "Con un aumento tariffale nell’ordine di circa il 10% un abbonamento nominale può essere trasferito ad altri. In un nucleo famigliare organizzato si incentiva così facendo l’utilizzo di mezzi pubblici a costi sostenibili a vantaggio sia del nucleo stesso che della mobilità."
Inoltre Ghisla chiede al Consiglio di Stato di adoperarsi pure per ridefinire le tariffe.
"Se è vero che le tariffe debbano rispecchiare il chilometraggio effettivo è altrettanto vero che una politica dei trasporti moderna può incidere maggiormente incentivando l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici" scrive. "Attraverso una ridefinizione delle tariffe che abbia come esempio quello proposto ad esempio nel Canton Zugo si invoglia difatti il cittadino ad acquistare un abbonamento con un numero di zone maggiore. Il sistema prevede infatti un esborso maggiore per la prima zona con aumenti poi decrescenti per le zone successive. Questo metodo permetterebbe inoltre di favorire le zone periferiche oggigiorno già penalizzati non da ultimo dalla tassa di collegamento di recente introduzione."
"Entrambe le modifiche proposte sono attuabili a costo zero senza sostanziale aggravio sulle casse del Canton Ticino" conclude Ghisla.
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