
Quattro volte al giorno. Tanto, in media, è risuonato l'allarme all'interno della caserma dei pompieri di Lugano lo scorso anno. In totale gli interventi sono stati 1'463, sostanzialmente in linea con i 1'598 del 2023. A essere mancati, è stato spiegato durante la conferenza stampa sull'attività dello scorso anno, sono stati i cosiddetti “eventi a catena”, ovvero le cadute di piante o gli allagamenti registrati dopo le grosse piogge, anche a decine o centinaia in pochissime ore. Questo anche perché il Luganese è stato risparmiato da questo genere di eventi, a differenza di altre regioni, come Locarnese, Bellinzonese o Mendrisiotto. "A preoccuparci sono i cambiamenti climatici", spiega a Ticinonews il comandante Federico Sala. "Siamo molto attenti a questo e monitoriamo la situazione con attenzione, cercando di avere una formazione ad hoc e un materiale adatto".
La mano tesa alla Vallemaggia
Il maltempo, ricordiamo, ha invece causato diversi danni in Mesolcina e Vallemaggia. Assieme agli altri corpi principali del Cantone, anche i pompieri di Lugano non hanno mancato di dimostrare la propria solidarietà. In Mesolcina hanno partecipato alle ricerche dei dispersi, mentre in Vallemaggia "visti i danni registrati dal Corpo Pompieri della Lavizzara, abbiamo voluto mettere a loro disposizione un nostro veicolo", continua il comandante.
Tra interventi e personale
Tornando all'attività, tra gli interventi che hanno segnato il 2024 dei pompieri di Lugano ci sono l'incendio di una lavanderia industriale ad Agno, le fiamme in una stalla di Bidogno e il deragliamento di un treno a Sigirino. Casistiche diverse che richiedono molta formazione, oltre al fatto che per i militi l'impegno diventa sempre più gravoso. "Un'evoluzione che preoccupa e deve far pensare a come migliorare la nostra organizzazione operativa", precisa Sala. In ogni caso, attualmente, "con il personale a disposizione riusciamo a far fronte a tutte le richieste". Mentre per il futuro, "grazie al fatto che il Municipio ha autorizzato l'apertura della fase 3 per il progetto di professionalizzazione del Corpo, nello spazio di dieci anni dovrebbero arrivare altri venti pompieri professionisti". Una tempistica, precisa Karin Valenzano Rossi, capo dicastero sicurezza e spazi urbani, "decisa anche per rispettare la capacità finanziaria della Città, che cerca di essere il più efficiente possibile per assumere il personale che serve per continuare a garantire un alto livello di soccorso per la nostra popolazione".