
A pochi giorni dal Natale, per le festività natalizie 2024, si prospetta un'occupazione media al 37,1%, superiore a quella del 2023 e 2022, quando si registrò un'occupazione media rispettivamente del 32,6% e del 31,8%. È quanto emerge dalle cifre pubblicate dall'Osservatorio del turismo dell’USI . Ma chi verrà in vacanza nel nostro cantone? La composizione dei turisti per il periodo natalizio è simile a quella osservata nel 2023. La prevalenza maggiore è rappresentata da turisti di nazionalità svizzera (56,8%), seguiti da quelli di nazionalità italiana (10,6%) e tedesca (8,2%). "Il picco delle prenotazioni (corrispondente ad un tasso di occupazione del 70%) si situa alla notte di San Silvestro". I dati disponibili inoltre mostrano che sono le OTA la modalità di prenotazione più utilizzata (in media, per il 33.7% delle camere vendute). Seguono poi il canale diretto offline (23,7%) e il sito web (18,5%). Per i mesi di gennaio e febbraio l'occupazione media si attesta per il momento rispettivamente al 15,8% e al 13,5%.
Perucchi: “Non dobbiamo dimenticarci delle abitazioni secondarie”
Non così rosea la situazione nella lettura di Max Perucchi, vicepresidente di Hotelleriesuisse Ticino, che tuttavia ricorda come a fare la differenza siano spesso le case di vacanza e gli arrivi last minute. “Se guardiamo al solo periodo natalizio – quindi dalle settimane che precedono il Natale fino al 26 dicembre – i dati del settore alberghiero sono rimasti immutati rispetto allo scorso anno. Se invece guardiamo l’insieme delle vacanze – quindi dal 20 dicembre al 6 gennaio – le cifre sono addirittura al di sotto rispetto a quelle del 2023”. Quello che ancora manca, sempre secondo Perucchi, è però la parte forte che va dal 27 dicembre al 1 gennaio, “dove i lastminute possono ancora fare la differenza. Inoltre, mi sento di dire che in questi studi manca sempre la grande fetta delle case secondarie, di cui il Ticino è molto ricco”. Sono infatti moltissimi i confederati d’oltre Gottardo che si recano nel nostro cantone per passare le festività. Se inoltre in Svizzera tedesca o romanda non nevicare nei prossimi giorni, le probabilità che scendano in Ticino aumentano. La fine dell’anno è anche tempo di bilanci: buttando uno sguardo all’indietro Perucchi si dice soddisfatto, soprattutto visto il maltempo che ci ha accompagnato già a partire dalla primavera. “Tuttavia, i numeri sono inferiori rispetto al 2023. La cattiva pubblicità sulla Vallemaggia fatta oltralpe non ha aiutato, in quanto il Ticino è stato fatto passare come interamente distrutto”. Per gli alberghi la perdita media è stata del 7%, “e secondo me ci sta, ma ad aver avuto la peggio è il settore della ristorazione che ha patito moltissimo, in particolare nelle Valli dove è stata registrata una perdita del 40-45% rispetto all’anno prima”.
Haas: “Prodotti e animazioni sul territorio sono la quinta essenza”
Per un commento sui dati pubblicati dall'Osservatorio del turismo cantonale abbiamo raggiunto anche Federico Haas, presidente della Sezione Sottoceneri. “La settimana in cui cade il Natale è tipicamente scarica, non ci sono quasi pernottamenti e il dato d’occupazione è pari a circa il 30%”. Ma a partire dal 29 dicembre, ci dice sempre Haas, l’occupazione dovrebbe aumentare, “speriamo quindi di arrivare al 31 dicembre con il tutto esaurito a Lugano”. Facendo un bilancio sull’anno che sta per concludersi, “ci sono stati mesi in cui non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, come la primavera o l’inizio dell’estate. Ma con uno sguardo sui 12 mesi possiamo affermare che è stato soddisfacente”. E se Locarno sta attirando molti turisti con Winterland, cosa dire di Lugano? Sta facendo abbastanza? “Non si fa mai abbastanza. Per fare di più ci vogliono più soldi, ma in ogni caso la Città si sta muovendo bene da ormai un paio d’anni. Quest’anno ad esempio c’è anche la pista di ghiaccio al Parco Ciani”. Insomma, quando c’è offerta e animazione sul territorio la gente si muove volentieri, che sia turismo di giornata o veri e propri pernottamenti. “È questa la quinta essenza del turismo”.