
Sabato 13 settembre si è tenuto a Biasca il Congresso cantonale dell’UDC Ticino. I delegati hanno approvato all’unanimità una dichiarazione d’impegno per un Ticino più libero, sicuro e prospero, ribadendo il proprio ruolo di forza d’opposizione costruttiva, vicina ai cittadini e pronta a proporre soluzioni concrete per le sfide del Cantone.
Finanze pubbliche sotto pressione
Il capogruppo Sergio Morisoli ha criticato duramente l’attuale gestione finanziaria del Cantone, definendola un sistema perverso basato su spesa facile e debito crescente. Ha invocato una svolta: meno denaro allo Stato, più efficienza nella spesa e stop all’aumento del personale amministrativo.
Giustizia e burocrazia: servono equilibrio e riforme
Roberta Soldati ha sottolineato l’urgenza di una giustizia più snella e vicina al cittadino, che non venga penalizzata in nome del risparmio, mentre la macchina burocratica cresce senza controllo. Il problema, secondo l’UDC, non sono i tagli, ma l’allocazione sbilanciata delle risorse.
Digitalizzazione in ritardo
Diego Baratti ha lanciato l’allarme sul ritardo del Ticino nella digitalizzazione, invitando a seguire l’esempio di altri Cantoni più avanzati. La trasformazione digitale, ha detto, è fondamentale per avere uno Stato moderno, trasparente e credibile.
Sovranità e relazioni con l’UE
Marco Chiesa ha ribadito l’opposizione al nuovo trattato con l’Unione Europea, definito un pericolo per la sovranità svizzera. Il diritto comunitario, applicato automaticamente, toglierebbe ai cittadini la libertà di decidere realmente nelle urne.
Libero commercio come alternativa
Il Consigliere nazionale Paolo Pamini ha indicato negli accordi di libero scambio la via alternativa all’integrazione europea. La Svizzera, ha ricordato, ha già siglato accordi con partner strategici, dimostrando che un’altra strada è possibile.
Marchesi riconfermato: “Il Governo ha perso la visione”
Durante il Congresso è stato riconfermato Piero Marchesi alla guida dell’UDC Ticino. Il presidente ha denunciato l’immobilismo del Consiglio di Stato, accusato di mancare di visione, coraggio e idee. L’UDC, ha affermato, è pronta a stimolare il cambiamento che il Ticino attende.