Ticino
Tutti d’accordo: sempre più test
Redazione
3 anni fa
Il Consiglio federale vuole testare al massimo delle capacità, i medici sono d’accordo e se ne discute anche in Ticino: “È una strada da percorrere”

Test di massa gratuiti per bloccare eventuali focolai di Coronavirus. Berna intende potenziare quest’arma nella lotta alla pandemia. Un tema tornato prepotentemente al centro del dibattito e che - secondo anticipazioni del Corriere del Ticino - è stato discusso oggi anche dal Consiglio di Stato, dopo che le associazioni economiche hanno espressamente auspicato un’entrata in materia. “Si tratta di uno strumento fondamentale per le aziende”, ha ribadito il direttore di AITI Stefano Modenini.

In attesa di sapere se dal Cantone ci siano novità in questo senso, i colleghi di Radio 3i hanno parlato delle dichiarazioni del consigliere federale Alain Berset (che ieri ha ribadito: vogliamo che si testi di più), con il direttore della clinica Moncucco Christian Garzoni. “La strategia del Consiglio federale va su due livelli”, ribadisce il medico. “La più importante resta quella della vaccinazione in tempi rapidi. La seconda è quella di testare il più possibile perché sono gli asintomatici che spesso diffondono il virus. Ogni iniziativa quindi che porta a testare gli asintomatici, che potrebbero trasmettere il virus in maniera inconsapevole, è benvenuta. È quello che dice anche Berset”.

Sulla scelta dei test e la loro sicurezza, come quelli rapidi, Garzoni ribadisce due punti. “Il test deve dare un risultato attendibile e quello migliore resta il PCR. Quelli rapidi sono meno precisi, ma sono buoni. Per il test fai da te c’è qualche difficoltà in più: bisogna sapere se la persona che lo effettua lo fa in maniera corretta. Credo che sia questo il motivo per cui la Confederazione sia restìa a consigliarli”.

In questo periodo in cui sono iniziate le prime aperture il direttore della clinica Moncucco ritiene che effettuare test di massa sia una strategia che può funzionare per ridurre la carica di virus che gira nella popolazione. “È sicuramente una strada da percorrere, ma c’è una difficoltà logistica visto che è difficile fare tanti test, bisogna organizzarsi. Se le aziende e le scuole riescono a farlo, è qualcosa di benvenuto. L’obiettivo primario comunque è la vaccinazione di massa. Questa è la vera soluzione”.

Anche alcuni partiti spingono per test di massa
Non sono solo le associazioni economiche che spingono affinché in Ticino vengano effettuati test a tappeto. Anche diversi partiti, ultimo in ordine di tempo ieri il PLR, chiedono che si imbocchi questa via, seguendo l’esempio dei Grigioni che a dicembre ha eseguito 17mila tamponi in 7 giorni, su base volontaria, che ha permesso di isolare 192 positivi, riducendo così l’incidenza del contagio del 73%. Un esempio virtuoso al quale guarda il PLR, anche alla luce dell’introduzione del medesimo sistema nella sessione delle Camere federali in corso a Berna. “Facciamo due test alla settimana, il lunedì e il mercoledì, in modo di garantire che non ci siano focolai all’interno dei consigli, perché sarebbe ovviamente problematico se una parte consistente dei parlamentari fosse messa in quarantena” spiega il consigliere nazionale PLR Alex Farinelli, sempre ai microfoni di Radio 3i. Il sistema è semplice: “Una persona raccoglie un campione salivare in due minuti, lo mette in una provetta e lo consegna. Nell’arco della giornata riceve il risultato del test. È qualcosa di rapido e soprattutto non complicato”.

Un sistema che alcuni cantoni, come detto, hanno già introdotto su larga scala in molti luoghi della vita quotidiana. “Sicuramente sono un esempio da seguire”, commenta Farinelli. “Già da settimane ci si interroga perché il Ticino non adotti un test del genere. Anche perché va detto che in altri Cantoni c’è molta più mobilità intercantonale, in Ticino molto meno e quindi sarebbe estremamente efficace come strategia per andare a combattere la pandemia”.

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