
Questa sera tutti col naso all’insù nella speranza di vedere una o più stelle cadenti e, perché no, esprimere un desiderio. Già nel lontano 1896 la notte, o meglio le lacrime, di San Lorenzo erano protagoniste di una delle più celebri poesie di Giovanni Pascoli, intitolata proprio 10 agosto.
Ma il significato e il nome attribuito a questa magica notte risale all’anno 258, quando uno dei sette diaconi di Roma, Lorenzo, venne martirizzato il 10 agosto, per poi venir venerato come Santo dalla Chiesa cattolica, che negli anni ha agevolato la transizione del significato stelle cadenti, a favore del Santo cristiano. I colleghi di Teleticino hanno raggiunto Marco Cagnotti, dell’Associazione Specola Solare Ticinese, per un parere più fisico e scientifico. “Per osservarle al meglio bisogna guardare per lo più verso nord-est”, spiega Cagnotti. L’inquinamento luminoso può però rappresentare un disturbo in notti come questa, interferendo con il buio necessario per godersi a pieno questo spettacolo astronomico.
Servizio di Teleticino
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