Ticino
"Tuteliamo le neo mamme di figli adottati"
"Tuteliamo le neo mamme di figli adottati"
"Tuteliamo le neo mamme di figli adottati"
Redazione
6 anni fa
Il PPD chiede di parificare i diritti in materia di protezione contro la disdetta di lavoro

Le famiglie con figli adottivi devono poter godere degli stessi diritti delle famiglie con figli biologici. È con questa motivazione che i deputati PPD Giorgio Fonio, Fiorenzo Dadò e Maurizio Agustoni hanno presentato un'iniziativa cantonale, con la quale chiedono di parificare i diritti delle madri biologiche con quelli delle madri adottive in materia di protezione contro la disdetta di lavoro durante la gravidanza e nelle 16 settimane dopo il parto. 

Attualmente la protezione delle neo mamme è regolamentata all’articolo 336c cpv 2 del Codice delle Obbligazioni, sottolineato i deputati. "La legislazione federale in materia definisce che il contratto di lavoro non può essere disdetto “durante la gravidanza e nelle 16 settimane dopo il parto”. Una protezione ritenuta comunque insufficiente dagli scriventi deputati che nei mesi scorsi hanno presentato un’iniziativa cantonale per chiedere di modificare l’articolo 336c cpv 2 del Codice delle Obbligazioni allo scopo di prolungare questo periodo fino al termine del primo anno di vita del neonato".

Tuttavia questa protezione non è garantita anche ai genitori di figli adottati che "potrebbero quindi ritrovarsi nella spiacevole situazione di veder compromesso il proprio posto di lavoro senza protezione alcuna".

A tal proposito Fonio, Dadò e Agustoni ricordano che già il 23 settembre 2014 il Gran Consiglio ticinese ha deciso di valorizzare e riconoscere il ruolo delle famiglie adottive, approvando un’iniziativa parlamentare generica di Michela Delcò Petralli e co-firmatari che chiedeva l’introduzione di un congedo d’adozione. "Tra gli argomenti portati a sostegno dell’iniziativa durante la discussione nel plenum , è emerso in particolare quello di voler “abolire una disparità di trattamento tra madre biologica e madre adottiva a livello di congedo maternità e d'indennità di perdita di guadagno” (Milena Garobbio a nome del gruppo PS) riconoscendo di fatto una particolare “anomalia che differenzia i genitori biologici da quelli adottivi” (Giorgio Pellanda a nome del gruppo PLR)".

Il numero di adozioni in Ticino, fanno notare i tre deputati PPD, "è diminuito del 70% nel decennio tra il 2006 e il 2016: nel 2010 erano 34 i bimbi adottati, solo 14 nel 2015. Secondo Sabina Beffa , capo dell’Ufficio dell’aiuto e della protezione, “la questione non sta tanto nell’interesse all’adozione internazionale, quanto nelle difficoltà legate a questo percorso”".

Tra queste difficoltà vi sono anche quelle legate alle conseguenze lavorative della scelta di adottare un bambino. Le medesime difficoltà di cui sono vittime le neo mamme possono coinvolgere anche le mamme adottive. "Rispetto alle mamme biologiche non si possiedono dati certi sul numero di licenziamento post adozione ma indipendentemente da questo, i sottoscritti deputati, ritengono necessario che le famiglie con figli adottivi possano godere degli stessi diritti delle famiglie con figli biologici".

I deputati fanno infine un paragone tra la Svizzera e gli alti paesi limitrofi. "La politica federale sul tema delle adozioni non ha dimostrato la stessa sensibilità di quella cantonale in merito al sostegno dei genitori adottivi. Infatti il Parlamento ha bocciato un’iniziativa Parlamentare di Marco Romano che chiedeva di introdurre a livello nazionale un’indennità in caso di adozione di un bambino. Un piccolo passo avanti se paragonato ai diritti di cui beneficiano i genitori adottivi dei paesi a noi vicini. A titolo di esempio potremmo citare il modello italiano che prevede un “divieto al licenziamento fino ad un anno dall’ingresso del minore nel nucleo familiare. In caso di adozione internazionale, il divieto opera dal momento della proposta di incontro con il minore adottando”.

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