
Oggi, martedì, un 73enne è morto e 40 persone sono rimaste ferite, di cui 7 in modo grave, a bordo di un volo della Singapore Airlines in seguito a "gravi turbolenze" durante un volo da Londra a Singapore, che è stato fatto atterrare all'aeroporto di Bangkok. Una notizia che ha avuto una eco globale, forse anche perché le turbolenze in volo, benché provochino spesso spavento, sono generalmente considerate innocue. Quando poi i feriti sono decine e una persona perde la vita, la sensazione è molta. Ma cosa sono e cosa provocano? Ticinonews lo ha chiesto a Marc Roth, direttore della scuola di volo Avilu. "Fondamentalmente alla struttura dell’aeroplano queste turbolenze non fanno male. È logico che se i passeggeri a bordo in quel momento non erano allacciati come correttamente dovevano essere, prendendo un colpo di quell’entità si è volati nella cabina e molto probabilmente è successo qualcosa di gravissimo", ci spiega Roth.
Cos’è esattamente una turbolenza?
"Quello che viene chiamato erroneamente vuoto d’aria sono degli spostamenti di massa d’aria. Il fattore numero uno è che il sole scalda la terra, la terra scalda l’aria, l’aria calda sale e viene rimpiazzata da aria fredda. Più questo movimento è veloce, più passandoci attraverso avremo delle turbolenze. Il secondo fattore è che la terra gira e ci sono masse d’aria che passano sugli Oceani, sul freddo e sul caldo, e si creano delle correnti d’alta quota molto forti. Si parla fino a 300 km/h di correnti. In quella zona, specialmente nell’Oceano indiano, c’è una situazione del genere: sì vengono avvertiti dai piloti, sì ci sono le previsioni meteorologiche, dove si vedono, però si vedono fino a una certa entità. Ecco perché bisognerebbe sempre tenere allacciati i passeggeri durante questi voli".
Questo aereo ha perso quota per 6000 piedi, vale a dire quasi 2000 metri, in pochissimi minuti. Oltre a ciò che è avvenuto all’interno del velivolo, è pericoloso per il volo in sé?
"Effettivamente una perdita di quota può essere pericolosa se si è vicino al suolo, se si è in alta quota meno. Per fortuna questi eventi succedono soprattutto ad alta quota e non vicino al terreno, dove queste situazioni sono causate da temporali che si possono evitare. È vero che una perdita di 2000 metri è molto grande. È un caso più unico che raro questo".
Di incidenti di questo tipo ce ne sono stati altri oppure è veramente una fatalità?
"È una fatalità. Statisticamente si sa che a prendere delle turbolenze di media entità è il 3% dei voli, medie non severe e imponenti come in questo volo. Inoltre sappiamo che dal 2004 al 2007 ci sono stati una trentina di decessi per turbolenze sui milioni di voli e i milioni di passeggeri che sono viaggiati".
Per la struttura dell'aereo ci sono delle conseguenze? Ci sono dei sistemi per controllare che non sia stato danneggiato?
"Chiaramente l’aereo può sopportare molto di più di quello che può sopportare l’essere umano. La sua struttura è costruita di modo che possa sopportare questo tipo di turbolenze. Lo verificheranno a Singapore, ma sì ci sono dei metodi per capire se va fatto un controllo approfondito alla struttura".