
È accusato di aver fatto parte di un’organizzazione criminale capace di mettere in piedi una truffa internazionale l’avvocato 49enne italiano residente in Svizzera che ieri si è presentato davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano.
I fatti
Secondo quanto riferisce il Corriere del Ticino, la vicenda riguarda una truffa perpetrata ai danni di cinque cittadini nordamericani, imbrogliati tra il 2015 e il 2020 per una cifra che ammonta a quasi venti milioni di dollari.
Il “modus operandi”
Ma come agiva questa organizzazione? Uno dei truffatori avvisava la futura vittima di essere beneficiaria di un’eredità e che i soldi di tale eredità sarebbero arrivati attraverso banche italiane. Gli ereditieri dovevano quindi rivolgersi al dottor Alberto Rossi (nome falso). “Rossi” spiegava poi ai truffati che era necessario acquistare una società con sede in Svizzera. A questo punto interveniva l’avvocato residente nel Luganese, il quale fungeva da tramite mettendo a disposizione le proprie società “dormienti”, che servivano per far confluire i capitali.
La richiesta della pubblica accusa
Per l’imputato la procuratrice pubblica Chiara Borelli ha proposto una pena di sei anni di carcere per i reati di truffa per mestiere (ripetuta e in parte tentata), conseguimento fraudolento di una falsa attestazione, falsità in documenti e inganno nei confronti delle autorità.
Il parere della difesa
L’imputato si è definito “innocente”. Il suo difensore ha chiesto che fosse prosciolto dai fatti accaduti prima del 2017 e che fosse ritenuto colpevole solo nella forma della complicità. Per la difesa avrebbe infatti avuto una posizione marginale e non centrale nella truffa.
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