Ticino
Truffa al Casinò di Lugano, ecco chi é la mente
Redazione
15 anni fa
Ha 35 anni, ed è già arrestato per le malversazioni a Portorose, era stato radiato da Campione

Ha 35 anni, e risulta residente a Milano, ma con una base in Ticino, colui che viene considerato la mente, o una delle menti, della truffa al Casinò di Lugano.Il suo nome figurava già tra i 16 arrestati per la truffa da quattro milioni di euro messa a segno tra il 2006 e il 2007 al casinò sloveno di Portorose.La banda sgominata allora dagli inquirenti sloveni era composta prevalentemente da italiani, giocatori d’azzardo specializzati in truffe ai tavoli verdi.Arrestato nei giorni scorsi dalla polizia ticinese, è stato il quarto uomo a finire in carcere in seguito alla scoperta delle malversazioni al black-jack, effettuate con carte segnate. In carcere prima di lui erano finiti tre dipendenti della casa da gioco, accusati di complicità.Truffe del genere, infatti, richiedono la partecipazione attiva di personale interno, che opera nella sicurezza o nel controllo. Il giorno successivo il suo arresto è stato fermato un quinto uomo, le cui generalità non sono note. Ieri il presidente del Casinò, Erasmo Pelli, ha dichiarato che la truffa si sarebbe potuta evitare se esistesse una black-list internazionale: una sorta di elenco delle persone che hanno commesso malversazioni nelle case da gioco europee. Probabilmente, anche senza black-list, un maggiore scambio di informazioni di polizia potrebbe aiutare. Dopo il caso di Portorose, infatti, nel luglio del 2007, i Carabinieri lombardi inviarono la lista degli arrestati al Casinò di Campione d’Italia chiedendo se quelle persone avessero frequentato la casa da gioco.Ebbene, nella risposta inviata dall’allora direttore generale Marco Baranzelli, risulta che ben 6 dei 16 individui arrestati in Slovenia, tra i quali anche il nostro uomo, avevano frequentato i tavoli di Campione. Un suo complice nella truffa di Portorose aveva totalizzato addirittura 481 ingressi. Così, la casa da gioco campionese decretò un divieto d’ingresso nei confronti delle persone segnalate dai carabinieri, a loro volta informati dalle autorità slovene.emmebi

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