TECNOLOGIA
Trovarsi un robot al punto città: tra sorpresa, entusiasmo e scetticismo
Redazione
un giorno fa
Siamo andati a scoprire il robot Thiago e i retroscena del progetto volto a studiare le interazioni tra umani e robot in un contesto urbano

"C'erano tre tipi di reazioni delle persone: quelli entusiasti, che per la prima volta sono stati a contatto con un robot. Poi una parte più scettica che pensava: "non è che ruberanno i posti di lavoro?" e infine una parte che si aspettava di più, che il robot parlasse o che interagisse ancor di più". Sono state queste le reazioni, riassunteci dalla Capoprogetto di Lugano Living Lab Elena Marchiori, delle persone che giovedì scorso si sono ritrovate un robot all'interno del Punto Città di Lugano, il quale ha dato loro un volantino. Cosa ci faceva lì? Si chiama Thiago ed è parte di un progetto dell'Istituto Dalle Molle per l'intelligenza artificiale (IDSIA USI-SUPSI), in collaborazione con la Città. Per saperne di più, siamo andati a trovare Thiago al laboratorio di robotica dell'istituto. "Ha una base con due ruote che gli permettono di muoversi e girarsi, ha un torso allungabile, un braccio, una camera che traccia i corpi delle persone e due sensori alla base" ci ha qui spiegato il Dottorando SUPSI dell’IDSIA Usi-Supsi Simone Arreghini, che si è occupato in prima persona, ad esempio, di montare la testa del robot. "Può quindi percepire le persone che ha intorno e anche, grazie a un'intelligenza artificiale che abbiamo sviluppato, capire se e quando le persone sono interessate a interagire con lui".

Studiare le interazioni con i cittadini

"Il nostro obbiettivo è quello di tirare fuori il robot dal laboratorio e inserirlo in un contesto sociale vero, come quello del Punto Città", ha detto riguardo al progetto il ricercatore senior SUPSI dell'IDSIA USI-SUPSI Antonio Paolillo. "Poi ci siamo interessati a vedere quanto il robot possa essere utile alla cittadinanza, quanto possa essere socialmente accettato e (seppur siamo ancora nel processo di analisi dei risultati) già adesso possiamo dire che l’esperienze è stata sicuramente interessante dal punto di vista scientifico, per cercare di capire meglio meglio questi elementi che ovviamente in laboratorio non è possibile valutare". Il progetto pilota, finita l’analisi dei dati, potrà poi essere esteso, magari in altri spazi e scenari come hotel o musei, per comprendere dinamiche e sfide di ogni singola realtà e dell’incontro tra robot, intelligenza artificiale e cittadini. "Le necessità della popolazione sono un altro elemento fondamentale della ricerca. Le tecnologie che noi ci preoccupiamo di realizzare sono comunque atte a migliorare la condizione dell’uomo, il robot deve operare un modo che sia utile, socialmente accettato, che risulti amichevole e così via".

Una grande opportunità

Come detto, il progetto ha visto la collaborazione della Città ed è stato supervisionato da Lugano Living Lab, il laboratorio urbano della Città dedicato all’innovazione digitale. Con un ruolo di supporto alla ricerca degli atenei, ma non solo. D’altronde è volontà della città, come espresso nelle sue Linee di Sviluppo, quella di un’integrazione consapevole della tecnologia nella vita cittadina. "È anche una grande opportunità per l'amministrazione e anche per la cittadinanza, per fare esperienza in prima persona di quella che è una tecnologia avveniristica. Per questo, fuori dal Punto Città abbiamo raccolto osservazioni e suggerimenti dei cittadini" ha aggiunto Marchiori. Lugano che è pronta ad accogliere anche progetti futuri: "Rimaniamo interessati a collaborazioni di questo tipo, sempre nell'ottica di avere occasioni di  coinvolgere i cittadini nello sviluppo di prodotti e servizi".