Ticino
Troppi cinghiali e danni, si caccia anche d’estate
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Redazione
2 anni fa
Il Cantone ha deciso di estendere la stagione venatoria al cinghiale anche nei mesi di giugno e luglio 2023 per aumentare le catture. “Le popolazioni sono in costante crescita e i danni non accennano a diminuire”.

Nonostante negli ultimi cinque anni sia esploso il numero di capi cacciati, il costante aumento della popolazione dei cinghiali nel nostro Cantone rimane problematico. Oltre ai sempre maggiori danni provocati dagli animali a campi e pascoli, con il conseguente aumento delle spese di risarcimento, l'arrivo della peste suina africana nelle vicine regioni italiani mette a rischio di contagio anche i cinghiali sul nostro territorio e potrebbe porre dei problemi di ordine sanitario. Stando al Dipartimento del territorio (DT), gli strumenti messi in campo finora hanno mostrato "dei limiti oggettivi" e al fine di incrementare le catture ha deciso di estendere la stagione venatoria al cinghiale sui mesi di giugno e luglio 2023.

La strategia adottata finora

Per contenere la crescente popolazione di cinghiali, l'Ufficio della caccia e della pesca ha adottato nel corso degli anni una strategia che poggia su due pilastri: una forte pressione venatoria durante la stagione regolare (da settembre a fine gennaio) e il rilascio di permesso di abbattimento notturni per i capi che causano danni alle colture agricole. Stando al DT questo sistema ha mostrato tutti i suoi limiti poiché nonostante la caccia sia pratica su un lungo periodo, annualmente sono oltre 1'200 le richieste per intervento danni pervenute all'Ufficio per circa 600 permessi d'abbattimento notturno che vengono rilasciati. "Ciò nonostante, le popolazioni sono in costante crescita e i danni non accennano a diminuire", rileva il DT. Si stima che annualmente le spese di risarcimento toccano e a volte superano i 300mila franchi.

Il problema della peste suina

A tutto questo si aggiunge il fattore della peste suina africana, riscontrata nelle vicine regioni italiane. Il rischio di contagio per la popolazione ticinese di cinghiali "è altissimo", rileva il DT. La malattia può avere anche "gravi conseguenze" dal punto di vista economico poiché è trasmissibile ai suini domestici. E la strategia di prevenzione e di lotta di questa malattia "indica come prima misura il contenimento e la riduzione delle popolazioni di cinghiale, affinché in caso di comparsa di questa patologia la velocità di propagazione in natura sia (almeno in parte) ridotta". Oltre che da necessità gestionali, la riduzione e il contenimento delle popolazioni di cinghiali è quindi dettata anche da "importanti esigenze di ordine sanitario ed economico".

L'estensione del periodo di caccia

Per venire incontro alle mutate condizioni, il DT ha analizzato nuove strategie per aumentare le catture, prendendo spunto anche da altri Cantoni e nazioni confinanti, come Italia, Francia e Germania. Analizzate le possibili soluzioni, ha deciso di estendere la stagione venatoria sui mesi di giugno e luglio 2023, partendo dalla corrente stagione 2022. L’accesso alla caccia aperta su questi due mesi, giugno in spazi aperti e luglio da postazione fissa in bosco, sarà su iscrizione e avranno accesso unicamente coloro che hanno acquistato una autorizzazione alla caccia invernale al cinghiale 2022 (non sarà riscossa un’ulteriore tassa di iscrizione).

La caccia al cinghiale invernale 2022

Ai cacciatori interessati si ricorda che la caccia al cinghiale invernale 2022 può ancora essere staccata presso le cancellerie comunali entro il 25 novembre 2022. Trascorsa questa data il rilascio sarà possibile solo presso l’Ufficio della Caccia e della Pesca a Bellinzona.

Una pratica in vigore dagli anni '90

La caccia al cinghiale nel Cantone Ticino è stata aperta agli inizi degli anni ’90. Dopo alcuni anni con catture relativamente contenute, la crescita (seppur altalenante) è stata costante, e nell’ultimo quinquennio si è osservata "una vera e propria esplosione dei capi cacciati", tanto da raggiungere un nuovo record per la stagione venatoria 2021/2022 di 2637 capi.