Ticino
Troppe palme nel bosco, come contenerle
Lara Sargenti
3 anni fa
Il Dipartimento del territorio raccomanda delle misure per lottare contro questa pianta invasiva, la cui propagazione è nociva per la vegetazione indigena

È ora di procedere al contenimento della palma di Fortune, erroneamente chiamata palma ticinese, visto che sta invadendo i boschi del Cantone. È quanto ribadisce il Dipartimento del territorio, che raccomanda delle misure per lottare contro l’espansione di questa pianta invasiva negli ecosistemi forestali.

Uccelli trasportatori di semi
La palma di Fortune (Trachycarpus fortunei) è una specie neofita invasiva di origine asiatica. La pianta sempreverde è molto diffusa alle nostre latitudini, soprattutto nei parchi e giardini, dai quali si è poi espansa nei boshi e in altri ambienti naturali. Questo a causa di alcune specie di uccelli che, ghiotti dei semi, li trasportano anche a grandi distanze.

Una propagazione nociva
La propagaziona della palma è tuttavia nociva poiché “riduce la biodiversità degli ecosistemi locali attraverso la formazione di popolamenti monospecifici molto densi in concorrenza con la vegetazione indigena”, sottolinea il DT nella nota. Crea inoltre problemi alla funzione protettiva dei boschi facilitando l’erosione del suolo a causa delle sue radici piuttosto piccole e corte, che non permettono la stabilizzazione del terreno in profondità. Inoltre, le fibre che ricoprono il fusto possono aumentare la forza degli incendi.

Cosa fare per evitare l’espansione
Il DT ricorda che ogni cittadino con una palma sulla sua proprietà, secondo la legge dell’Ordinanza federale sull’emissione deliberata nell’ambiente OEDA (art.15), è tenuto a procedere con delle misure di contenimento delle palme. La misura più efficace, anche a livello di costi, è quella di procedere alla rimozione della pianta tramite un taglio alla base e l’estirpazione delle giovani piantine cresciute nei dintorni. Un’altra misura è il taglio delle infiorescenze durante il mese di maggio prima della produzione dei frutti: i residui possono essere smaltiti nel compostaggio o con gli scarti vegetali. I semi maturi dell’anno precedente devono invece essere smaltiti con i rifiuti solidi urbani. “Questa operazione è da ripetere ogni anno e a dipendenza dell’altezza della palma può essere piuttosto onerosa”, precisa il DT.

Sostituire le piante
Come ultimo provvedimento, viene proposto di sostituire la palma di Fortune con delle piante indigene a favore della biodiversità. Come esempio vengono citati il corniolo (Cornus mas), il nocciolo (Corylus avellana) o il viburno (Viburnum lantana).

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