
"C'è libertà di opinione, quindi ogni Consigliere comunale può fare un'interrogazione su quello che vuole", afferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni. "Effettivamente alcune interrogazioni si potrebbe risolvere, per esempio con una e-mail inviata all'ufficio tecnico che può intervenire subito. Faccio l'esempio degli scarafaggi, siamo intervenuti già qualche settimana fa prima di rispondere". Così il primo cittadino chiassese commenta le interrogazioni pendenti in Municipio dopo le sollecitazioni da parte dei capigruppo in Consiglio comunale.
"Abbiamo accumulato qualche settimana di ritardo"
Un problema, quello delle troppe interrogazioni inevase e dei tempi di risposta lunghi che affligge il Municipio Chiasso. Lo riferisce LaRegione che fa eco alla puntualizzazione dei capogruppo in Consiglio comunale che si auspicano che la situazione si risolva in fretta. Sono dieci gli atti ancora pendenti che attendono risposta. Risposte che dovevano arrivare entro luglio. I firmatari della lettera pongono un ultimatum entro il 30 settembre. Il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni conferma le difficoltà del momento: "Devo dire che abbiamo accumulato qualche settimana e in alcuni casi anche qualche mese di ritardo", spiega Arrigoni. "È un caso capitato quest'anno per diversi motivi. Abbiamo dovuto fare diversi cambiamenti nella nostra segreteria e sono dunque cambiate le priorità. Il periodo estivo, poi, non aiuta. Di solito la prassi è che un'interrogazione viene inviata in Municipio, poi viene demandata all'ufficio competente, poi torna in segreteria e infine passa ancora in Municipio. Può capitare che qualcuno è in vacanza e si fa subito in tempo a perdere due o tre settimane sulla tabella di marcia.
Aumentare il termine?
I capigruppo fanno appello all’articolo comunale 65 in cui il Municipio è obbligato ad avere una comunicazione trasparente sulle interrogazioni sollevate. Altro articolo chiamato in causa è il 36 che sottolinea che l’Esecutivo deve rispondere entro 30 giorni ad ogni rapporto e tutti consiglieri comunale possono interrogare in ogni tempo. Un regolamento che potrebbe essere modificato per agevolare il lavoro del Municipio: "Restare nel termine di 30 giorni, come abbiamo attualmente, non è facile. Per questo motivo, questa ultima interrogazione chiede di aumentare questo termine a due o tre mesi. Essendo un cambiamento importante, deve prima passare in Consiglio comunale. Il termine di 60 giorni o 90 potrebbe essere più consono", sottolinea Bruno Arrigoni.
"Le risposte sono già pronte"
Il Municipio di Chiasso si è già mosso per risolvere la situazione, come ci spiega Arrigoni e la settimana prossima tutto dovrebbe tornare nella norma: "Il nostro segretariato si è impegnato in queste interrogazioni. Le risposte sono pronte per la prossima seduta che sarà martedì prossimo. Effettivamente sono state accumulate settimane di ritardo. Non volevamo nascondere nulla. Sono soprattutto interrogazioni di problemi pratici. Il Comune si è già dato da fare", afferma ancora Arrigoni.
Bellinzona nei tempi previsti
La problematica non solo circoscritta al comune chiassese. La Regione cita anche la città di Lugano che potrebbe prevedere un cambiamento di regolamento visti i ritardi accumulati dall’Esecutivo. Situazione più tranquilla invece a Bellinzona. Da noi contattato il sindaco Mario Branda ci spiega che anche nella capitale ticinese il sistema è sotto pressione, ma, dichiara, che la situazione è a giorno. Sono ancora 4 interpellanze e 5 interrogazioni da evadere tutte nei tempi istituzionali previsti.