Ticino
Troppa neve, isolati per giorni in Vallese
Lara Sargenti
5 anni fa
Durante il viaggio in Ticino la famiglia Rossetti è stata costretta a tornare indietro a causa di una strada sbarrata verso Andermatt

Bloccati per tre giorni in Vallese. La disavventura è stata vissuta da una famiglia ticinese che, durante il viaggio di ritorno in Ticino, ha dovuto fare marcia indietro e restare più del dovuto nella pittoresca località di Oberwald. “Siamo partiti mercoledì pomeriggio da Crans-Montana per raggiungere il Ticino e ci siamo informati sullo stato delle strade, che erano aperte”, racconta la signora Onorina ai microfoni di Teleticino. “Abbiamo deciso di intraprendere il viaggio via Furka, caricando la macchina a Oberwald. Nonostante nevicasse, le strade erano praticabili. A Oberwald c’era il permesso di salire sul treno, abbiamo quindi fatto il biglietto e caricato la macchina. Ma una volta giunti a Realp abbiamo trovato la strada che porta ad Andermatt sbarrata”.

A quel punto sono iniziate le peripezie della famiglia. Una volta ritornata in stazione, non c’era più nessuno a cui rivolgersi e anche il treno era già ripartito. La famiglia ha quindi contattato la polizia urana, esponendo il proprio problema (anche altre auto erano coinvolte). Ma nulla da fare. Dalla strada non si sarebbe potuto passare. “Siamo rimasti attoniti, anche perché in stazione non c’era nessuno e per via del Covid è tutto chiuso. Anche di alberghi non ce n’erano”, racconta ancora la signora. La famiglia ha infine trovato la soluzione di un nuovo treno per tornare indietro grazie all’intervento del sindaco del paese. “Abbiamo ricaricato l’auto e siamo ritornati ad Oberwald. Malgrado siano venuti a riprenderci, non abbiamo trovato assistenza né da parte della polizia, né della ferrovia. Ed erano già passate le 22.30, con due ore e mezza passate da quando eravamo rimasti bloccati a Realp”. Una volta arrivati a Oberwald però la famiglia ha avuto la fortuna di trovare un albergo ancora aperto. “Una signora ci ha ospitati alle 23.30. Sono stati gentilissimi, ci hanno portato anche la cena in camera visto che non avevamo ancora mangiato”.

Giovedì mattina la famiglia ha poi scritto alla polizia urana e alla direzione delle ferrovie della Gotthard-Bahn. Nella risposta, arrivata un giorno e mezzo dopo, la Polizia sottolinea che non è responsabile sulla chiusura delle strade. Una risposta che ha lasciato un po’ perplessa la signora visto che “lasciano caricare le macchine sul treno, ma poi non si accertano che tutte siano transitate”. Della disavventura resta dunque un po’ di rammarico per la mancanza di adeguate informazioni e supporto. Ma l’accoglienza della gente del posto e la bellezza del luogo, riporterà sicuramente la famiglia in Vallese.

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