Nubifragio
Trevano, Realini: "Abbiamo perso del patrimonio verde difficilmente quantificabile"
© Rescue Media - Ticinonews
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Redazione
un giorno fa
Il maltempo che ieri sera ha colpito il Luganese e in parte il Mendrisiotto non ha solo causato disagi alla circolazione stradale, ma anche diversi danni. Su tutti, quelli al bosco di Trevano.

All'indomani del nubifragio che si è abbattuto con forza sul Sottoceneri, in particolare nella zona compresa fra Vezia e Canobbio, la situazione è questa: alberi sradicati, foglie e rami sparsi ovunque circondano il Centro professionale tecnico di Trevano. I primi a intervenire, ieri, sono stati i Pompieri di Lugano, che hanno vissuto ore particolarmente intense. Il comandante Federico Sala, da noi contattato, ha spiegato di essere stati chiamati per 45 interventi. "Molti per quanto riguarda taglio piante, alcuni per quanto riguarda allagamenti. C'è poi stata una particolarità: la tromba d'aria che si è generata nelle vicinanze della galleria Vedeggio–Cassarate ha toccato la zona Resega, abbattendo molte piante. Fortunatamente, senza coinvolgere persone".

Ingenti i danni

Nessun ferito, ma i danni sono ingenti. Anche perché la furia del maltempo si è abbattuta con forza, come testimoniano alcune immagini riprese ieri con gli smartphone o immortalate da videocamere di sorveglianza. A essere colpite sono state alcune abitazioni e aziende, ma anche – e soprattutto – il bosco che circonda l’istituto scolastico cantonale. Il maltempo ha causato anche danni infrastrutturali al piazzale, alla piscina e alla palestra. Oggi l’Azienda forestale regionale era al lavoro per mettere ulteriormente in sicurezza il sedime. Giovanni Realini, capo sezione della logistica del Cantone, da noi interpellato ha detto che "c’è stato uno sradicamento completo di una grossa parte del patrimonio verde che abbiamo a Trevano, che è un comparto che vive di questo patrimonio, e che nei progetti futuri vogliamo anche valorizzare. Purtroppo ieri sera abbiamo subito la perdita di grossi alberi".

Ristrutturazione SUPSI

Entro fine anno dovrebbe partire il progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’ex sede SUPSI, con un piano di quartiere che ridefinisce anche l’area boschiva. "Adesso, con questi avvenimenti, dovremo rivedere il tutto. Ma già nelle idee iniziali c’era l’intenzione di valorizzare questo patrimonio verde per farlo diventare un vero parco a disposizione della popolazione", ha proseguito Realini. "Nei prossimi mesi dovremo capire come proseguire, cosa e come sostituire. Il problema è che i danni agli edifici si possono gestire, perché si possono risanare. Ma la perdita di alberi non può essere compensata con alberi simili. È un vero peccato. Questo è il dramma: abbiamo perso del patrimonio verde". Un patrimonio dal valore difficilmente quantificabile. È complicato, al momento, stimare i danni subiti. "Ad oggi è difficile, perché stiamo ancora cercando di capire. Ci sono alberi che sono caduti completamente, altri in condizioni pericolanti, altri ancora strappati. Con l’appoggio della Sezione forestale, stiamo cercando di comprendere l’entità dei danni", ha concluso il caposezione.