Ticino
Tram-treno del Luganese, il Governo non ricorre
Dopo la decisione del TRAM il Consiglio di Stato ha deciso che non ricorrerà al TF. Zali: “Nuovo bando a settembre, l’esperienza insegna che la parte più difficile nelle grandi opere è arrivare a cantiere”

Il Consiglio di Stato non ricorrerà al Tribunale federale per il celebre bando del Tram-treno del Luganese e la procedura (con un nuovo bando) verrà ripetuta probabilmente a inizio settembre. Dopo la notizia di ieri della sentenza del Tribunale cantonale amministrativo Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, ha commentato i fatti. “Abbiamo commesso degli errori con le migliori intenzioni, abbiamo cercato di rendere il più oggettiva possibile la procedura per non essere accusati di aver valutato soggettivamente le offerte e il Tribunale ha contestato proprio questo aspetto. Il nostro approccio troppo numerico è stato valutato incompatibile”.

Il progetto che dovrebbe ridefinire l’agglomerato urbano di Lugano è imponente e datato. Il primo studio di fattibilità risale a 16 anni fa e da allora il progetto ha dovuto subire infinte discussioni. Ad ogni modo la partenza del cantiere era prevista per il prossimo anno e ora si teme che quanto accaduto possa ritardarne la realizzazione. “I tecnici mi assicurano che questo intoppo di qualche mese potrà essere riassorbito ma in realtà per poter iniziare i lavori occorre esaurire la procedura dei ricorsi contro il progetto, sono rimaste una ventina di opposizioni ed è poi riservato anche eventualmente il ricorso al Tribunale federale”, spiega Zali. “La speranza di partire l’anno prossimo c’è ancora ma è una tempistica ottimistica e speriamo che i tempi non si allunghino troppo. L’esperienza insegna che nelle grandi opere arrivare a cantiere è la parte più difficile”, conclude.

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