Ticino
Trader prodigio nel mirino della giustizia ticinese
Trader prodigio nel mirino della giustizia ticinese
Trader prodigio nel mirino della giustizia ticinese
Redazione
8 anni fa
Il 48enne italiano si professa innocente e accusa: "Pressioni per farmi pagare per il proscioglimento"

Roberto Rivera, 48enne italiano sposato con tre figli, è il protagonista di un lungo caso finanziario inerente al Ticino. Come riporta il Corriere della Sera in un lungo articolo, Rivera è un ex trader di Lehman dai guadagni esplosivi finito nel mirino della giustizia elvetica. 

Dal 2008, per una serie di accuse per reati finanziari, il patrimonio di Rivera è sequestrato a Lugano (Rivera si professa da sempre innocente).

La vicenda, anche se ha inizio quasi dieci anni fa, esplode nel maggio del 2016, quando Rivera è nello studio del suo avvocato ed ex procuratore pubblico a Lugano. La loro conversazione viene registrata e quanto dice il legale finirà poi in una denuncia al tribunale di Como. Quel giorno, come riporta appunto il quotidiano italiano, l'avvocato sembra invitare il proprio cliente a versare 1 milione di euro per liberarsi delle accuse che giustificano il blocco del suo patrimonio. Questo nonostante dal 2008 le indagini non avessero portato a risultati e anzi, nell'ottobre del 2017, la Corte dei reclami penali ha riconosciuto a Rivera la denegata giustizia a 9 anni dal sequestro del patrimonio con accuse per appropriazione indebita, riciclaggio e altre ipotesi. La procura non aveva fornito "sufficienti indizi di colpevolezza". 

Quello avvenuto nel maggio del 2016 non sarebbe però l'unico episodio di pressione a pagare in modo da essere prosciolto e poter recuperare il patrimonio. In un'altra conversazione registrata nel novembre del 2016, il procuratore di Lugano titolare del caso contro il trader, dice all'avvocato dell'imputato e a un perito di parte: "Lui non può dirmi che se ne frega. Lui deve venir qua e dire: "Io qualcosa lascio (...). E questo permette a me, al di là della morale di quello che dice lui, mi permette di giustificare una decisione di assoluzione. (...) Quando ci sono i soldi di mezzo trovi l'accordo dappertutto". 

All'ex trader è stato diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo e una lieve sindrome di Asperger. Ha problemi nelle relazioni sociali, ma è imbattibile negli arbitraggi sui derivati e dal 2001 ha guadagnato in media oltre il 25% annuo. Rivera è finito nei guai quando nel 2008, crollata la Lehman, la procura di Lugano nota l'esplosione di valore di un comparto dedicato a Rivera in un fondo che operava tramite una banca ticinese e che sarebbe poi fallita.  A causa degli alti rendimenti di Rivera ("mirabolanti performance, secondo l'accusa"), i magistrati di Lugano ipotizzano che l'italiano abbia sottratto fondi alla banca.

Nel 2015 un esame dei periti della procura ha certificato che le operazioni di Rivera sono tutte trasparenti e a prezzi di mercato. Ma invece del proscioglimento, è arrivata la richiesta di pagare un milione o anche più. 

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