Val Lavizzara
Tra passato e presente, ecco il nuovo volto dei Monti di Rima
Redazione
9 mesi fa
Un progetto durato 10 anni e costato 1.8 milioni ha permesso di rivalorizzare i Monti di Rima in Alta Vallemaggia. Ticinonews è andato a scoprire questo luogo per vedere l’esito dei lavori, e ne ha parlato con Daniele Zoppi, presidente dell'Associazione Monti di Rima.

I Monti di Rima in Val Lavizzara sono un luogo che ha vissuto una rinascita grazie al progetto di valorizzazione paesaggistica, agricola e culturale lanciato dall’Associazione Monti di Rima. "È il monte più ampio della Vallemaggia a 1000 m s/l/m. È vasto circa 44 ettari, e quindi anche a livello ticinese non è da poco. Se ci sono così tanti prati, che poi nel frattempo sono diventati boschi, è perché qui la gente era numerosa. Vale a dire che dalle nostre ricerche è risultato che qui tenevano le bestie durante l’inverno con una cinquantina di famiglie. La massima espansione è stimata tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600". A raccontarlo a Ticinonews è Armando Donati, il segretario dell’Associazione Monti di Rima, con cui abbiamo visitato il nucleo. "Rima è composto da un nucleo principale, e da una decina di gruppi di edifici composti da costruzioni di diverse famiglie. Abbiamo le torbe che hanno a pianterreno la casa, la ca’ da füm, dove si accendeva il fuoco in un angolo, e sopra il granaio. Poi ci sono le case trasformate in case di vacanza e le case che sono sempre state case", prosegue Donati.

Una realtà rurale

Un esempio è visitabile nel cuore di Rima. Si chiama casa Tonini, è una delle costruzioni più antiche ed è stata donata all’Associazione con lo scopo di farne un museo: e mostra appieno uno spaccato della realtà rurale di quei tempi. Tempi in cui a Rima, uno dei problemi principali, era la mancanza d’acqua. "Perché in tutta la montagna che si trova sopra non c’è un torrente, un rigagnolo d’acqua, una sorgente, non c’è assolutamente acqua. A Rima si sono conservate una dozzina di vasche monolitiche e raccoglievano l’acqua piovana", chiarisce Donati.

Il progetto di valorizzazione

Oggi, l’acqua non è un problema. L’oasi di pace in Val Lavizzara è ancora frequentata da contadini, per mesi abitata da chi ha case vacanza ed è meta ambita anche dagli escursionisti. Grazie all’associazione è appena stata soggetto di un progetto di valorizzazione, in cui sono stati ad esempio recuperati i due chilometri di caraa - sentieri costeggiati da muri a secco usati per non far disperdere gli animali - ma sono anche stati rifatti i pendii terrazzati e ci sono state bonifiche agricole. Lavori da 1,8 milioni, mediando necessità di contadini e paesaggio, che hanno ridato un volto splendente a un gioiellino del nostro Cantone

La rinascita dei Monti di Rima in 120 pagine

Questo è il frutto di un progetto di cui si è parlato ed è durato 10 anni. A tal proposito Ticinonews ne ha parlato con Daniele Zoppi, presidente dell'Associazione Monti di Rima, che ha anche pubblicato il volume "Rima vive" in cui si ripercorre quello che è stato fatto in questo decennio. "La trasformazione degli edifici e delle case, tranne tre eccezioni, sono tutte iniziative private, quindi i proprietari, da quando è stata inaugurata la strada 50 anni fa, hanno cominciato una lenta, ma continua trasformazione del monte, raggiungendo questo bellissimo risultato. Noi siamo intervenuti più che sugli edifici, sul territorio e l'obbiettivo principale era quello da un lato di rispettare e salvaguardare gli aspetti paesaggistici del monte, e dall'altro di creare le premesse affinché a lungo termine il monte venisse mantenuto", racconta Zoppi.