Lugano
Tossicodipendenza a Lugano, Foletti e il dito puntato sul Cantone
©Davide Illarietti
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Redazione
6 mesi fa
Il Consiglio comunale di Lugano ha prorogato il mandato ad Ingrado per il servizio di prossimità contro le dipendenze fino al 2028, aumentando il contributo finanziario della Città e potenziando l'organico degli operatori. Il sindaco Foletti ha criticato il Cantone per non affrontare adeguatamente il problema della tossicodipendenza, invitando a una presa di coscienza generale.

Gli stupefacenti e la droga sono stati uno dei principali temi al centro del Consiglio comunale a Lugano di ieri sera. Una seduta durante la quale, stando a quanto anticipato dal Corriere del Ticino, è stato rinnovato fino al 2028 il mandato ad Ingrado per il servizio di prossimità contro le dipendenze. Una proroga che ha imposto l’aumento del contributo finanziario della Città in questo ambito, per cui è anche stato accolto l’emendamento del socialista Edoardo Cappelletti che chiedeva di potenziare l’organico degli operatori di prossimità aggiungendo mezza unità lavorativa. Un’idea che ha trovato anche il benestare degli altri partiti, fra cui anche il Centro che come gli altri ritiene il problema della tossicodipendenza nuovamente d’attualità. Motivo per cui deve essere un tema prioritario, anche a causa dell’impennata dei consumi e delle droghe a basso prezzo, che si traduce in un incremento dell’8% in un solo anno dei casi seguiti da Ingrado e in un abbassamento dell’età media dei consumatori.

Richiesta di contributi cantonali

Per quanto riguarda la questione costi, il capodicastero leghista Lorenzo Quadri ha evidenziato l’esigenza di un contributo cantonale, anche se non nasconde che le possibilità che questo realmente accada sono scarse. Dal canto suo, il sindaco Michele Foletti ha criticato fortemente il Governo, sostenendo che per il Cantone il tema della tossicodipendenza ha ormai perso importanza e le soluzioni proposte da Bellinzona si sarebbero – sempre a detta di Foletti – ridotte a una semplice distribuzione di metadone. “Lugano fa la sua parte, ma non può essere sempre la Città a risolvere i problemi da sola. Serve una presa di coscienza generale, bisogna far riflettere tutti su un problema che si pensava di aver nascosto sotto il tappetino”, ha affermato il sindaco di Lugano, invitando tutti i consiglieri comunali luganesi presenti in Gran Consiglio a riaprire il dibattito.