Ticino
TiSin contro le trattenute sindacali
© CdT/Gabriele Putzu
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Daniele Coroneo
3 anni fa
Secondo L’Organizzazione per il lavoro in Ticino i contributi versati dai lavoratori ai sindacati sono troppo elevati

Nuova puntata nello scontro fra TiSin e sindacati “storici”. Per bocca del suo presidente Nando Ceruso, TiSin attacca i contributi versati dai lavoratori ai sindacati, ponendo un limite chiaro: “È ora di dare un taglio del 50% ai contributi pagati dai lavoratori”. L’organizzazione chiede “massima chiarezza sulla gestione dei fondi e la riduzione allo 0,5% della trattenuta sindacale imposta contrattualmente ai lavoratori di tutti i settori”, spiega Ceruso in un comunicato stampa.

Polemica su TiSin risposta a una denuncia
Nella nota, Ceruso fornisce la sua lettura della bufera che ha investito la sua organizzazione, a suo dire attaccata dai sindacati tradizionali dopo che TiSin ha criticato le trattenute dagli stipendi a fini sindacali, che rappresentano “un vero e proprio abuso verso i lavoratori e le lavoratrici”.

“Scandalo”
Secondo TiSin, il contributo di solidarietà versato ai sindacati “è un balzello piuttosto elevato, che i datori di lavoro trattengono dalla busta paga dei lavoratori, per riversarla direttamente nelle casse delle Commissioni paritetiche e, di riflesso, nelle diverse forme, nelle ricche casse dei sindacati che come ben si sa non vanno poi così tanto male”. In particolare, “600/800 franchi è la somma annuale che viene trattenuta dalle buste paga dei lavoratori dell’edilizia e dei rami affini, mentre per i lavoratori e le lavoratrici degli altri settori assoggettati a un contratto collettivo di lavoro sottoscritto dai sindacati vale la regola della trattenuta dell’1% del salario percepito. Parlare di scandalo non è affatto esagerato dunque”.

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