
Si è rapidamente sgonfiata la notizia diffusa domenica sera dalla RSI di una presunta aggressione sessuale su un treno TILO ad opera di quattro nordafricani.
Già ieri in giornata si era potuto apprendere che delle quattro persone fermate, tre non c'entravano nulla, per cui erano subito state rimesse in libertà. E ieri sera anche la quarta persona è stata rilasciata, dato che a seguito degli interrogatori non è emerso alcun reato di natura penale.
Si è quindi trattato di un semplice litigio tra una ragazza tossicodipendente e un suo amico, probabilmente il suo fornitore, ma non di una tentata violenza sessuale.
Ciò non toglie che tra coloro che hanno assistito all'alterco la paura è stata tanta. E non si è ancora dissolta.
Come racconta una passeggera al Corriere del Ticino: "Sono partita da Milano alle 19.10. A Chiasso sono saliti due africani, ubriachi fradici, e poi altri due con una giovane ticinese. Lei è andata in bagno e loro hanno cominciato a urlare e a tirare pugni e calci contro la porta. Litigavano e si picchiavano anche tra di loro, mentre la giovane da dentro urlava. Noi altri eravamo tutti paralizzati."
La donna, ancora scossa dall'accaduto, racconta che alcuni passeggeri si sono rifugiati in prima classe bloccando la porta degli scompartimenti, tanta era la paura. "Ci urlavano addosso e ci dicevano che non avevamo visto niente e che non dovevamo guardare" afferma la passeggera. "Io ero terrorizzata. Allora ho detto "ok, ok, non ho visto niente" e ho girato la testa dall'altra parte. Poi per fortuna il treno si è fermato a Maroggia", dove la Polizia ha preso a carico le persone coinvolte nel litigio.
Fortunatamente, a parte lo shock, nessuno dei passeggeri ha riportato conseguenze fisiche. Sarà ora l'inchiesta condotta dal procuratore Antonio Perugini a dover fare definitiva chiarezza sui fatti di sabato sera.
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