
Gli scenari demografici parlano chiaro: nei prossimi anni la popolazione anziana ticinese raddoppierà. Si stima infatti che nel 2030 gli over 80 saranno più di 36mila a fronte dei 24mila attuali.
Una tendenza che ha portato il Cantone a riflettere sulla necessità di potenziare il numero di letti in casa anziani, le ore per le cure a domicilio e le strutture per l’assistenza. Tre diversi settori che per la prima volta sono stati integrati in una pianificazione unica, appena approvata dal Governo e presentata in conferenza stampa dal Dipartimento sanità e socialità.
Il lungo lavoro cominciato nel 2019 aveva portato a elaborare tre diversi scenari: il primo prevedeva il mantenimento dello status quo; il secondo un potenziamento dei posti letto così come delle ore erogate per le cure a domicilio e dei servizi di appoggio; il terzo un potenziamento più contenuto dei letti in casa anziani e uno più pronunciato degli altri due settori.
Quello proposto, che dovrà essere discusso e approvato dal Gran Consiglio, è il secondo. In cifre si parla di aumentare di qui al 2030 di 1180 unità i letti nelle case anziani, di cui quasi 900 sono già stati autorizzati, e di considerare 740mila ore di cure a domicilio aggiuntive. “Si tratta dello scenario che garantisce la maggiore equità territoriale in termini di dotazione di posti letto nelle case anziani e che rispetta il desiderio della popolazione e la strategia del Cantone di permettere alle persone di restare il più a lungo possibile al proprio domicilio”, spiega il direttore della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Gabriele Fattorini.
Bisogna infatti anche considerare che l’anziano del 2030 avrà delle peculiarità diverse rispetto a oggi. In generale sarà più tecnologico, con meno figli ma una più ampia rete sociale.
Accanto al fabbisogno quantitativo, la pianificazione considera anche tutta una serie di aspetti qualitativi come la formazione del personale curante, la digitalizzazione del settore sanitario, il calcolo delle retta per le case anziani, il riconoscimento dei familiari curanti ed il potenziamento della capacità ricettiva centro diurni.
In soldoni i costi della pianificazione raggiungono i 340 milioni, 140 in più rispetto ad oggi. Questi, saranno suddivisi tra Cantone e Comuni, i quali hanno potuto esprimersi in fase di consultazione. La maggioranza approva la linea definita dal Governo. Qualche criticità è invece emersa sui costi.
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