Ticino
Ticino: la filosofia solo per frontalieri
Redazione
12 anni fa
Manuele Bertoli spiega come mai a Mendrisio si sia assunto un docente italiano di Filosofia e non un ticinese

Frontalieri con posti statali. Un fenomeno in crescita, venuto nuovamente alla ribalta con l'assunzione, poi annullata, di un apprendista siciliano al comune di Chiasso.Ma c'è un altro settore dove i frontalieri stanno piano piano sostituendo i residenti: l'insegnamento delle materie letterarie. Un ambito in cui, certamente, l'Italia ha molto da dare. Ma non è per il valore aggiunto che possono portare, che i docenti italiani vengono assunti: è perché quelli ticinesi, da alcuni anni a questa parte, non hanno la possibilità di frequentare i corsi per l'abilitazione all'insegnamento, visto che questi non vengono più organizzati dal DFA.Lo riferisce oggi il GdP, parlando del caso dell'assunzione di un frontaliere quale insegnante di filosofia al Liceo di Mendrisio. Un caso non isolato. Nelle materie letterarie, come latino, storia dell'arte o la stessa storia, sono diverse le cattedre occupate da docenti frontalieri. Non perché manca l'interesse da parte dei ticinesi, anzi. Sono infatti numerosi i residenti laureati in queste materie.Perché non vengono assunti, allora? Perché da diversi anni presso il DFA (l'ex ASP) non sono più stati aperti i corsi di formazione in certe materie, fra cui la filosofia. Motivo per il quale i laureati ticinesi non hanno potuto ottenere l'abilitazione all'insegnamento e quindi non hanno potuto concorrere per i posti nei licei. Al contrario dei loro omologhi italiani, che possono far valere le abilitazioni ottenute oltreconfine... La domanda è: come mai in Ticino non sono previsti corsi di abilitazione in Filosofia? Abbiamo girato la questione a Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento Educazione, Cultura e Sport. Ecco le motivazioni: "In linea generale non per tutte le materie vengono organizzati dei corsi di abilitazione ogni anno. È un problema di massa critica. Attendiamo che ci siano abbastanza interessati". Bertoli vuole precisare una cosa: "Noi però apriamo il concorso solo quando è in corso un’abilitazione. Nel caso di Mendrisio c'erano dei ticinesi con abilitazione e altri che stavano concludendo la stessa". "Poi abbiamo aperto il concorso - continua Bertoli - naturalmente hanno partecipato anche ticinesi, pochi a dire il vero, tra i quali uno si è anche ritirato, ma anche italiani. Una volta volta visti i profili, c'è la valutazione finale. Il docente assunto è risultato il più idoneo" conclude Bertoli.E come la mettiamo con i criteri quali la conoscenza del territorio, e via dicendo? Bertoli specifica che il concorso di Mendrisio è stato aperto prima che questi criteri venissero introdotti. Sul fatto poi che pare si tratti di un frontaliere, il direttore del DECS ci dice che "a noi risulta residente in Ticino. Se poi non ci vive effettivamente, è difficile da verificare. E non tocca a noi questo compito".MM

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata