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Ti Gambling: L'identikit del gioco d'azzardo in Ticino
Redazione
un giorno fa
Rispetto a 10 anni fa in Ticino si gioca meno d'azzardo, i problemi di gioco sono stabili, ma si assiste a un forte aumento del gioco online e delle scommesse sportive. È quanto emerge, in estrema sintesi, dall'indagine TI Gambling presentata ieri mattina a Bellinzona.

Un approfondimento scientifico sulle abitudini di gioco d'azzardo nel nostro Cantone, ma anche - confrontando dati analoghi raccolti una decina di anni prima - uno strumento per comprendere l'evoluzione del fenomeno sul nostro territorio. Dallo studio TI Gambling - realizzato dalla SUPSI tra il 2023 e il 2024 - emergono in sintesi tre risultati principali: una riduzione generalizzata del gioco d'azzardo (eccetto le scommesse sportive), problemi di gioco stabili e concentrati perlopiù nei casinò e un forte aumento della modalità online, con computer e smartphone che sono andati a sostituire chioschi e bar. L'indagine - spiega il docente ricercatore Emiliano Soldini - si è concentrata su tre categorie: la clientela dei casinò, la popolazione maggiorenne e quella minorenne. “Chiaramente la categoria dei clienti dei casinò è una categoria auto-selezionata: sono persone che sono maggiormente esposte al gioco d'azzardo, per le quali c'è il più alto tasso di problemi”. Soldini ci ha poi spiegato che in generale, la popolazione maggiorenne ha invece denotato dei problemi piuttosto ridotti, con circa l’1% di prevalenza dei problemi. “Si è invece notata una sensibilità un po’ maggiore per quanto riguarda la popolazione degli adolescenti, tra i 12 e i 17 anni, per i quali i problemi sono però risultati leggermente superiori, con una prevalenza pari al 4-6%”.

Confronti generazionali

A ogni categoria le sue abitudini e le sue problematiche. E anche il confronto fra over 60 e under 30 permette di trarre alcune conclusioni. I primi sono più propensi a entrare in un casinò o a tentare la fortuna con le lotterie, mentre i secondi sono più inclini all'online e ai cosiddetti giochi ibridi, che integrano elementi d'azzardo nei videogiochi. “Sono delle dinamiche che sono molto pericolose per gli adolescenti. E questo perché il gioco in sé è gratis, ma una volta che si è coinvolti seriamente nella partita è necessario spendere dei soldi e fare delle transazioni, anche di tipo di azzardo solo per poter progredire soddisfacentemente all'interno della dinamica e continuare a divertirsi con il videogioco”.

Attività di prevenzione e monitoraggio

Da qui l'importanza di sviluppare adeguatamente le attività di prevenzione e monitoraggio. In Ticino si fa già molto, ma non abbastanza per la direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport Marina Carobbio Guscetti. “Alla luce di questo studio riteniamo che ci vogliano ulteriori misure di prevenzione, quindi valuteremo come sensibilizzare le giovani e i giovani tramite la scuola, ma anche le famiglie sui rischi del gioco d'azzardo. In particolare, dell'utilizzo dei dispositivi elettronici, quindi dei giochi online e dei videogiochi”. Utilizzo di dispositivi elettronici, specie nelle scuole, che è tema più che mai d'attualità. “Stiamo rafforzando le direttive per il divieto di utilizzo dei dispositivi elettronici e degli smartphone all'interno delle scuole”, prosegue Carobbio, sottolineando che oggi questo divieto già esiste ed è applicato nelle scuole medie. “Vogliamo però estenderlo anche alle scuole comunali, quindi alle scuole elementari, perché purtroppo vediamo che l'età di utilizzo degli smartphone sta diventando sempre più bassa. Intendiamo anche intervenire presso le autorità federali per regolamentare meglio, o maggiormente, l'utilizzo dei videogiochi e l'accesso ai giochi online che, come abbiamo visto da questo studio, può creare dei veri e propri problemi di salute pubblica”.