Ticino
Terza dose: “Forse non sarà necessaria”
Redazione
3 anni fa
Andreas Cerny sulla validità del vaccino per almeno un anno. La soluzione? “Rendere l’antidoto globalmente disponibile”

Ieri da Berna è stato comunicato che il vaccino anti-Covid dovrebbe avere una protezione di almeno un anno. La Commissione federale per le questioni relative alla vaccinazione ha infatti giunta a questa conclusione dopo aver analizzato un importante studio. A tal proposito i colleghi di Teleticino hanno interpellato Andreas Cerny, direttore dell’Epatocentro Ticino.

Cosa vuol dire che il vaccino avrà 12 mesi di validità?
“Sono disponibili dei dati sulla durata della risposta immunitaria, più precisamente su quanto durano gli anticorpi, sulle cellule che producono ma anche i dati sulle cellule di memoria che sono in grado di rimettersi in pista per produrre anticorpi. Questi studi non possono avere un orizzonte di tempo più di un anno perché questo virus gira da noi più o meno da un anno ma uno studio fanno vedere che le persone che un anno fa sono stati contagiati hanno una presenza di cellula memoria. Anche le persone vaccinate hanno tassi di anticorpi elevati. Può essere che con ulteriori studi questa scadenza si prolunghi di non poco”.

È rassicurante per le persone che sono state vaccinate dal mese di gennaio. È ipotizzabile fare una terza dose?
“È difficile da dire, la buona notizia è che le varianti sono coperte da questi anticorpi che stiamo formando e dunque se questo è il caso la prospettiva di dover fare ulteriori vaccini non sarà necessario ipotizzarla. Molto dipende

dall’andamento della pandemia e da quanto siamo in grado di rendere il vaccino disponibile a paesi dove in futuro potrebbero insorgere nuove varianti. Per questo rendere il vaccino globalmente disponibile è importante”.

Se riuscissimo il vaccino nei paesi dove c’è più bisogno, in futuro il Covid sarà una malattia come un’altra?
“Meno persone a livello globale si contagiano, meno rischio c’è che ci siano focolai e così diminuisce la probabilità per nuove varianti che potrebbero arrivare da noi. La radicazione del virus è quasi impossibile, probabilmente farà parte dei virus respiratori che circolerà in inverno”.

Ci sono diverse varianti. La variante Delta è l’ultima evocata. Dobbiamo preoccuparci?
“La variante Delta è una variante che è più contagiosa, è molto presente in Inghilterra. Da noi, a livello di tempistica siamo messi in maniera favorevole perché siamo in piena campagna vaccinale e ci sono pochi casi”.

Sui più giovani, è necessario vaccinarli?
“È una decisione difficile, la vaccinazione va considerata dalla prospettiva della persona. Tra rischio e beneficio un 85enne ha dei rischi più importanti se prende la malattia rispetto a un bambino ma il rischio degli effetti collaterali è più o meno stesso. Sarà il compito della Commissione federale per le vaccinazioni fare una valutazione tra beneficio e rischio, mi immagino che ci sarà una certa categoria per i bambini ai quali verrà consigliato il vaccino”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata