Ticino
Terremoti: "Anche la Svizzera è un paese a rischio"
Redazione
15 anni fa
Intervista a Silvio Seno, direttore dell’Istituto scienze della Terra alla SUPSI

Il numero dei morti causati in Cile dal sisma che ha colpito due giorni fa il Paese "continuerà ad aumentare", ha detto il ministro dell'Interno cileno Edmundo Perez Yoma. Intanto sono salite a 140 le scosse di assestamento rilevate dall'istituto geofisico statunitense (Usgs) in Cile dal primo sisma di magnitudo Richter 8,8. L'ultima, registrata alle 07.16 ora svizzera, ha avuto una magnitudo 5,1, l'epicentro è stato localizzato in mare aperto, a 155 km da Concepcion. Le 140 scosse hanno avuto tutte una magnitudo Richter superiore a 4,5, e si sono verificate in una fascia estesa su 500 km. Silvio Seno: “Anche la Svizzera è un Paese a rischio” “Anche la Svizzera è un Paese a rischio”, ci dice Silvio Seno, direttore dell’Istituto scienze della Terra alla SUPSI. E precisa: “Certo rispetto al Cile, la nostra è una pericolosità media e si distribuisce diversamente sul territorio. Basilea, Vallese e parzialmente i Grigioni rappresentano le zone con una pericolosità massima. In Ticino invece la pericolosità è bassa. Anche se la Svizzera è piccola, ci sono differenze sostanziali sul territorio”. Di magnitudo 8.8. sulla scala Richter, il terremoto cileno è uno dei terremoti di intensità maggiore che si siano mai registrati. Precisa Seno: “Il Cile ha avuto il più grande terremoto mai registrato dagli strumenti nel maggio 1960 di magnitudo 9.5 sulla scala Richter. Il terremoto creò poi uno tsunami devastante”. Stiamo assistendo a un periodo di grandi cambiamenti? “Assolutamente no”, ci dice ancora Seno. “La crosta terrestre – ci spiega - è mobile e le placche tettoniche sono una dozzina. E si spostano. In certi casi si allontanano, in altri si strusciano lateralmente. O capita ancora che una placca finisca sotto all’altra”. E cosa è successo in Cile? “La velocità con cui si incontrano la placca di Nazca – che si trova nell’oceano - e quella sudamericana è di 80 millimetri l’anno. Che è tanto. Ogni decina o meno di anni deve essere rilasciata energia accumulata grazie al movimento reciproco delle due placche, che provoca ciclicamente un terremoto”. “È considerato normale – termina il direttore dell’Istituto scienze della Terra -. Il Cile infatti è uno dei paesi in cui c’è maggiore pericolosità sismica”. [email protected]

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