Ticino
Terapia con il plasma, come funziona?
Terapia con il plasma, come funziona?
Terapia con il plasma, come funziona?
Redazione
5 anni fa
Stefano Fontana, del Servizio trasfusionale della Svizzera italiana ce lo ha spiegato

“I pazienti che sono ammalati di Covid-19 non possono ricevere dei medicamenti specifici. Una delle possibilità su cui si riflette è somministrare il plasma di pazienti guariti, perché quando un paziente guarisce sviluppa degli anticorpi che rimangono nel plasma dei paziente anche dopo la guarigione”, spiega Stefano Fontana del Servizio trasfusionale della Svizzera italiana. “Se noi prendiamo il plasma e lo trasferiamo a chi ha la malattia, questi anticorpi dovrebbero aiutare a sostenerne la guarigione”, ha dichiarato in diretta al TgSpeciale di Teleticino.

Ma come viene prelevato il plasma?“La plasmaferesi è un modo particolare di donare il sangue. Prima di tutto Bisogna aspettare un tempo sufficiente, solitamente 28 giorni dalla guarigione. A quel punto si fa una donazione di plasma. Il sangue viene prelevato da una vena, come nella normale donazione, poi va in un apparecchio particolare che lo centrifuga. Così si separa il plasma, mentre le altre componenti vengono restituite al donatore. Dopo circa venti minuti/mezz’ora si hanno circa 30 centilitri di plasma che possono essere usati per la terapia”.

È un prodotto sicuro?“Il plasma viene già utilizzato in molti casi, per altre necessità. In ogni caso vi sono dei test che si fanno per evitare la trasmissione di certe malattie del sangue. Vi è poi un sistema di inattivazione dei germi per renderlo ancora più sicuro. Penso che oggi il plasma sia il prodotto sanguineo più sicuro, perché quasi mai vi si trovano dei germi”.

Ci sono delle controindicazioni?“Le controindicazioni del plasma, sono le stesse per chi ha il Covid-19 come per tutti gli altri pazienti. Bisognerebbe evitare di darlo a chi ha già avuto reazioni allergiche a prodotti sanguinei. Bisogna anche stare attenti a pazienti che hanno una malattia cardiaca instabile, perché il plasma potrebbe sovraccaricare il sistema circolatorio, quindi in questi casi viene generalmente evitato”.

Che impatto ha avuto la pandemia sulla donazione di sangue?“All’inizio è stato difficile perché con tutte le limitazioni, soprattutto negli ospedali, i donatori avevano difficoltà a raggiungerci. Poi abbiamo chiarito con le autorità federali e, grazie anche alla sensibilizzazione tramite i media, c’è stata una risposta eccezionale da parte della popolazione ticinese. I donatori continuano anche oggi a donare, è importante soprattutto adesso che gli ospedali hanno ricominciato anche con le altre attività”.

Cos’è cambiato per venire a donare?“Abbiamo dovuto cambiare un po’ le procedure. In particolare i donatori ci chiamano e prendono appuntamento, è un sistema che funziona molto bene”.

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