Ticino
Telelavoro e imposte, “quali deduzioni per le spese professionali?”
Foto CdT
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Lara Sargenti
4 anni fa
Carlo Lepori interroga il Governo sulla gestione delle deduzioni fiscali e propone di seguire l’esempio di Zurigo, che pone vantaggi sia ai contribuenti che al Cantone

La dichiarazione delle imposte arriva ogni anno, ma per il 2020 si pone la domanda sul calcolo delle deduzioni fiscali per le spese professionali durante il confinamento. Lavorando da casa o ricorrendo al lavoro ridotto, le spese per recarsi al posto di lavoro si sono praticamente azzerate o sono diminuite. Come fare? A porre l’attenzione sul tema è il deputato socialista Carlo Lepori in un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato, al quale propone di seguire la soluzione adottata nel Canton Zurigo, che pone sia vantaggi per i contribuenti che per i funzionari.

Cosa è previsto in Ticino
In Ticino, il DFE ha annunciato che “le spese professionali e quelle di trasporto non saranno riconosciute integralmente a chi l’anno scorso si è trovato in telelavoro o in lavoro ridotto”, sottolinea Lepori nell’atto parlamentare, citando un articolo della Regione. Il direttore della Divisione delle contribuzioni ha spiegato che “i contribuenti che indicativamente, durante quattro settimane di ’lockdown’ (20 giorni lavorativi) non hanno lavorato o hanno svolto la loro attività lavorativa da casa dovranno ridurre i giorni lavorativi ai fini del calcolo della deduzione dagli usuali 220 a 200 giorni. Ovviamente per i settori che hanno chiuso più a lungo o che hanno adottato il lavoro ridotto più a lungo, bisognerà calcolare i giorni effettivi di lavoro ai fini della deduzione. I contribuenti che hanno lavorato da casa anche dopo il periodo di ’lockdown’ dovranno ridurre ulteriormente i giorni lavorativi per il calcolo della deduzione”.

Per quanto riguarda le spese sostenute per trasformare il proprio locale di casa in ufficio “sono considerate ‘altre spese necessarie per l’esercizio della professione’, e come tali deducibili, quelle sostenute dal contribuente per, ad esempio, l’acquisto di attrezzi e strumenti di lavoro (computer, software, riviste e libri specializzati) e anche l’uso di una camera privata a scopi professionali”.

Un grattacapo per contribuenti e funzionari
Per Lepori si stratta di un “bel rompicapo” per i contribuenti che “dovranno contare i giorni in cui non si sono recati sul posto di lavoro”, senza contare lo “svantaggio per l’aumento del carico fiscale, nonostante i costi fissi per l’abbonamento Arcobaleno o per il proprio veicolo”. Ma anche per i funzionari significa una maggiore mole di lavoro, i quali “dovranno fare le pulci a ogni contribuente per le deduzioni professionali; compito che di solito li occupava per il breve tempo di controllare che non c’erano modifiche rispetto all’anno precedente”.

La soluzione scelta da Zurigo
Come esempio virtuoso Lepori cita il Cantone di Zurigo, la cui soluzione favorisce i contribuenti e ha vantaggi anche per il Cantone, come spiegato in un articolo pubblicato ieri dal Tages-Anzeiger: “I contribuenti sono autorizzati a dichiarare le loro spese professionali come se la pandemia di coronavirus non esistesse. Questo significa che chiunque abbia lavorato principalmente dal suo ufficio a casa l’anno scorso è ancora autorizzato a dedurre le spese di viaggio come se avesse viaggiato in ufficio ogni giorno. Questo vale anche per i pasti fuori casa o i costi di formazione e perfezionamento che sarebbero stati sostenuti senza le misure di lotta contro il coronavirus. Altre deduzioni forfettarie per altre spese professionali o costi di formazione e perfezionamento possono anche essere richieste in questo modo. Al contrario, però, non è consentita una deduzione aggiuntiva per costi come una quota di affitto per l’ufficio a casa”.

Per i contribuenti dunque “non aumenta il carico fiscale” e vengono risparmiati calcoli e dubbi nel riempire la dichiarazione di imposta, mentre per il Cantone, di fronte a “una piccola perdita di gettito fiscale per la rinuncia a calcolare la diminuzione delle spese professionali, il fisco risparmia ai suoi funzionari ore e ore di lavoro per verifiche individuali”. Lepori pone dunque le seguenti domande al Governo

Le domande al Consiglio di Stato
• È al corrente della soluzione adottata dal Canton Zurigo e da altri Cantoni per il conteggio delle spese professionali nella dichiarazione 2020 delle imposte?
• Non la ritiene una soluzione vantaggiosa sia per i e le contribuenti, sia per il Cantone?
• Ha calcolato il tempo che i funzionari dovranno impiegare per analizzare ogni deduzione individuale delle spese professionali? Se sì: quanti mesi•uomo prevede di impiegare per questo compito?
• Non ritiene più interessante per il gettito fiscale cantonale adottare la soluzione di Zurigo e dedicare il tempo così risparmiato a un accertamento fiscale efficace/equo e per un’evasione accurata degli incarti arretrati, come chiesto dalla mozione citata?

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