
Il Collegio dei docenti del Liceo di Bellinzona si associa alla protesta di domani indetta dai sindacati OCST, Vpod e Sit, e appoggiata dall’associazione ErreDiPi. Non solo: si riserva anche la possibilità, nelle prossime settimane, di discutere di ulteriori misure di mobilitazione, comprese forme di astensione dal lavoro analoghe a quelle già attuate durante l’anno scolastico 2022-2023 riguardo alla vertenza sulle pensioni. Questa la reazione alla decisione del Consiglio di Stato di procedere con dei tagli salariali “indiscriminati, che colpiscono gli insegnanti di liceo come tutti i lavoratori dello Stato”. Non solo: il Collegio “si riserva di valutare se limitare le proprie prestazioni al ristretto novero degli espliciti doveri di servizio e se prendere altre misure che creino disservizio, senza venir meno al proprio mandato”.
“Quasi tutti i dipendenti dello Stato verranno colpiti”
Le misure di risparmio “prevedono infatti di rinunciare all'adeguamento al carovita e di prelevare un contributo di “solidarietà” ai salari superiori ai 60’000 franchi lordi”, si legge in un comunicato. “Quasi tutti i dipendenti dello Stato verranno dunque colpiti, perché per i lavoratori a tempo parziale la franchigia di 60'000 franchi verrà ridotta in proporzione”. In concreto, “si perderà complessivamente attorno al 3%: circa 1’000 franchi all’anno in meno per i redditi più bassi, 5'000 per quelli più alti. I 2/3 di questa riduzione si ripercuoteranno inoltre per l’intera carriera lavorativa, con effetti anche sulle future rendite di cassa pensione”.
“Una lunga serie di penalizzazioni salariali”
Queste misure di risparmio “sono le ultime di una lunga serie di penalizzazioni salariali che hanno degradato progressivamente le condizioni professionali degli impiegati statali”. Fra queste “spicca la riduzione del 20% delle rendite pensionistiche decisa nel 2012, a cui si potrebbe sommare l’ulteriore contrazione del 15-20% nel caso in cui non dovessero essere accettate, in votazione popolare, le misure di compensazione delle rendite Ipct recentemente votate dal Gran Consiglio”. Anche se queste misure dovessero essere accolte, “esse implicherebbero comunque un incremento dei contributi a carico dell’assicurato, il quale avrà così meno salario a disposizione”.
Le ripercussioni
L’aumento dei contributi da un lato e la decurtazione prevista dal Preventivo 2024 dall’altro “portano perciò a una perdita salariale complessiva che si aggira attorno al 4% a partire dal primo gennaio 2024”. È opportuno inoltre sottolineare “che i tagli indiscriminati alla spesa sociale dello Stato non colpiscono solo i dipendenti statali, ma anche i lavoratori degli enti sussidiati dal Cantone e dei servizi correlati, i cittadini beneficiari dei sussidi di cassa malati e, più in generale, i cittadini che beneficiano di un qualunque servizio statale: è infatti difficile immaginare che condizioni professionali rese più precarie non si ripercuotano ad ampio raggio sulla qualità del servizio stesso”.