Ticino
Tagli alla Snl, i sindacati: "Segno di una politica di repressione e intimidazione"
© Ticinonews
© Ticinonews
Redazione
3 giorni fa
I sindacati Sev, Unia e Ocst hanno organizzato un sit-in davanti alla sede della Società di navigazione Lago di Lugano per protestare contro i recenti licenziamenti e la disdetta del Contratto collettivo di lavoro. La Snl: "Tagli necessari per garantire un futuro alla Società".

"Il ritiro immediato dei licenziamenti; l'intervento urgente delle autorità politiche e istituzionali del Cantone e della Città; lo stop a ogni finanziamento pubblico per chi calpesta i diritti fondamentali dei lavoratori". Sono queste le principali rivendicazioni dei sindacati Sev, Unia e Ocst, che questo pomeriggio hanno organizzato un sit-in a Cassarate, davanti la sede della Società navigazione Lago di Lugano (SNL). Stando ai sindacati la SNL ha disdetto il contratto collettivo di lavoro "per avere le mani libere di sfruttare, intimidire e reprimere il personale". Inoltre, ha "licenziato tre dipendenti impegnati sindacalmente a difendere i diritti dei colleghi e ottenere condizioni di lavoro conformi alla legge". Disdette "inaccettabili in un'azienda che riceve finanziamenti pubblici".

"Davano fastidio e hanno pagato le conseguenze"

“Hanno colpito dei delegati sindacali all’interno dell’azienda, dei giovani volenterosi, in gamba, che osano portare delle osservazioni nell’ambito delle loro assemblee", spiega a Ticinonews Angelo Stroppini, del sindacato Sev. "Davano particolarmente fastidio e sono i primi ad aver pagato le conseguenze. Ora inizieremo una petizione che manderemo a tutti i lavoratori di tutte le società di navigazione svizzere a sostegno di questi lavoratori licenziati". Inoltre, aggiunge, c'è un clima di terrore all'interno dell'azienda. "I dipendenti hanno il terrore di essere convocati per essere licenziati”.

I licenziamenti sono quattro

I licenziamenti, anticipati dai sindacati, sono stati confermati solo in un secondo momento dalla Snl, e il numero è aumentato. "Nell'ambito del progetto di razionalizzazione e rilancio annunciato nel corso dell’Assemblea degli azionisti e durante l’incontro con i collaboratori dello scorso 17 giugno", viene spiegato in una nota, la Società "ha dovuto procedere all’interruzione del rapporto di lavoro con quattro collaboratori. Pur dolorosa, questa decisione è una delle misure individuate in accordo con le proprie controparti sociali volte a garantire un futuro solido alla società, minimizzando l’impatto sui posti di lavoro, senza tuttavia rinunciare agli importanti progetti di sviluppo, fondamentali per il rilancio dell’azienda".

Dito puntato anche sull'Associazione del personale

Nel mirino delle accuse oggi anche l’associazione del personale di trasporto lacuale terrestre, che secondo Sev, Unia e Ocst avrebbe dato il fianco all’azienda per permettere di prendere distanza dai sindacati stessi. “Abbiamo parlato di Tisin 2.0 perché ancora una volta si inventa una struttura che non è un sindacato, ma si atteggia a sindacato, per eliminare i sindacati veri", sottolinea Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di Unia. "La disdetta del CCL e i licenziamenti non sarebbero stati fatti se ci fossero stati i sindacati al tavolo”.