Ticino
Tagli al socio-sanitario e alla scuola, VPOD: "Ripercussioni sulla qualità dei servizi"
Redazione
5 mesi fa
Tagli nel settore socio-sanitario, i sindacati incontrano il governo. Una riduzione lineare dei contributi è ormai prevista fino al 2027 e, per invertire la rotta, le sigle sindacali puntano sull’iniziativa per cure di qualità. Qualche rassicurazione, invece, arriva sulla cancellazione della scuola di polizia nel 2026.

Prima del voto sul preventivo 2025, la piazza non era così gremita di persone intente a difendere anche il settore socio-sanitario, come avvenne per la precedente manovra finanziaria. Ma i sindacati non hanno dimenticato che l’anno prossimo si risparmieranno 10 milioni tramite la riduzione del contributo globale per le case anziani, i servizi di assistenza e cure a domicilio; le strutture per invalidi e quelle di protezione per i minorenni. Tagli che si protrarranno ancora fino al 2027. E oggi, i rappresentanti sindacali hanno portato le loro preoccupazioni al Consiglio di Stato in corpore. “Ci preoccupa molto il fatto che si continuerà a tagliare sul settore socio sanitario”, ci ha detto Raoul Ghisletta, segretario cantonale VPOD, il quale ha proseguito spiegandoci che si tratta di una riduzione del 1,5% del contributo nei vari settori “e questo ha ripercussioni sul personale, sulla qualità dei servizi. Inoltre stiamo aspettando le riclassificazioni salariali nelle case anziani, stiamo aspettando la riclassificazione degli infermieri all'interno dell'OSC, quindi siamo molto preoccupati da questa situazione”.

Si punta tutto sull’Iniziativa popolare

Sperare in un cambio di passo da parte del Governo è vano per i sindacati che ora, per invertire la rotta, puntano tutto sull’iniziativa popolare ‘Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità’. “Si tratta di un'iniziativa sulla quale la commissione sta finendo il rapporto”, ci dice sempre Ghisletta, “e penso che la popolazione ticinese potrà decidere se dare o meno i mezzi sufficienti alle case anziani, agli ospedali e alle cliniche per avere cure e prestazioni di qualità. Questa è la nostra risposta come sindacato, ci batteremo per far passare questa iniziativa”. Iniziativa che, ricordiamo, chiede di definire un quadro per il finanziamento degli enti attivi nel settore, come delle condizioni lavorative minime.

Questione scuola e mobilitazione civile e politica

Per quanto riguarda la scuola, dopo la mobilitazione della società civile e della piazza, il Parlamento ha stralciato i tagli alla pedagogia speciale e ai contribuiti per i docenti di educazione fisica e musicale. Ma restano tutte le altre misure puntuali. Per il segretario di VPOD, “si sta grattando il fondo del barile nella scuola, anche qui dobbiamo riflettere con tutte le associazioni che si sono mosse sul preventivo 2025, per vedere quali altri passi si possono fare”. Sulla scuola di polizia, invece, è arrivata qualche rassicurazione dal Governo. Anche se è confermata la riduzione a 15 agenti il prossimo anno, si potrebbe riconsiderare l’ipotesi di cancellarla per il 2026. Ivan Cimbri, presidente della federazione funzionari di polizia sezione Ticino, si dice sensibile su questo tema e ha voluto precisare che non è ancora stata presa una decisione in merito alla cancellazione, “quindi anche i partner avranno la possibilità di formare il loro personali italofono. Se cancellassimo la scuola di polizia nel 2026 avremmo gli italofoni che non potrebbero più formarsi come poliziotti. Ma una decisione definitiva verrà presa nella prossima primavera, anche perché ci sono dei tempi tecnici per organizzare le assunzioni”, ha concluso Cimbri.