
Il SAB, Gruppo svizzero per le regioni di montagna, lancia l’allarme sul futuro del servizio universale. Al centro della preoccupazione, la proposta del Consiglio federale di riformare l’ordinanza sulla posta, che potrebbe ridurre la distribuzione quotidiana della corrispondenza in circa 60 mila abitazioni, soprattutto nelle zone meno popolate del Paese. “Il gruppo svizzero per le regioni di montagna si oppone alle modifiche dell’ordinanza sulle poste,” afferma Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia e membro del comitato del SAB. “Va a ridurre le prestazioni di base nelle regioni di montagna, nelle regioni più periferiche. Quando peraltro il Parlamento, già nel 2021, su proposta del SAB aveva detto e deciso di mantenere il servizio. Quindi su questo fronte la posizione è molto chiara.”
Banda larga in ritardo
Oltre alla distribuzione della posta, il SAB chiede un’accelerazione del piano “Gigabit” per portare internet ultraveloce anche nelle aree più isolate. “Come gruppo SAB non ci opponiamo a un processo di digitalizzazione,” spiega Rizzi. “Però questo deve essere accompagnato con una disponibilità di accesso alla banda larga anche appunto nelle regioni periferiche. È per questo anche che per noi è fondamentale accelerare il processo di diffusione della fibra ottica.”
Quotidiani in ritardo, stampa a rischio
Sul fronte dell’informazione, si contesta anche la proposta di ridurre la percentuale di consegne puntuali dei quotidiani: dal 95 al 90%. Una soglia che, secondo il SAB, rischia di danneggiare ulteriormente la stampa regionale. “Questo abbassamento al 90% riteniamo che sia un mancato rispetto di questo impegno,” afferma Rizzi. “E inoltre un ulteriore concreto rischio per un settore che è già particolarmente sotto pressione.”
Modernizzazione sì, ma con equità
Per il SAB, la modernizzazione dei servizi deve andare di pari passo con l’equità territoriale. E la digitalizzazione, ribadisce Rizzi, non può diventare “un pretesto per procedere alla soppressione di dipendenti dei servizi postali nelle regioni”.