
Le misure di risparmio inserite dal Consiglio di Stato nel preventivo 2026 avranno un impatto diretto sulle attività della Croce Rossa Svizzera – Sezione Sottoceneri (CRSS) nel settore della migrazione. Secondo quanto annuncia la CRSS in un comunicato, la riduzione di 4 milioni di franchi del finanziamento annuo, circa il 14% del budget totale destinato a questi servizi, costringerà l’organizzazione a rivedere la propria organizzazione interna e a ridimensionare le risorse impiegate. In particolare, a essere toccata sarà la presa a carico dei minorenni non accompagnati che, negli ultimi tre anni, sono stati accolti nei centri dedicati e che nel frattempo hanno raggiunto la maggiore età.
Non escluso un licenziamento collettivo
Il Consiglio di Stato ha deciso di trasformare una delle strutture per minorenni in un centro destinato ai giovani tra i 18 e i 20 anni, con un accompagnamento sociale meno intensivo rispetto a quello finora garantito ai minori. Questa riconversione comporterà inevitabilmente una "riduzione del numero di educatori e vegliatori", con possibili conseguenze sul personale. La CRSS ha infatti ammesso di non poter escludere l’ipotesi di un licenziamento collettivo.
Già incontrati i sindacati
"Pianemente consapevole e profondamente dispiaciuta per la gravità della situazione", nella mattinata di oggi la direzione ha incontrato i propri collaboratori in una riunione plenaria alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti del sindacato OCST, incaricati insieme a VPOD di tutelare i dipendenti. È stata inoltre costituita una Commissione del personale che seguirà da vicino l’evoluzione della situazione. I colloqui tra i partner sociali e la Croce Rossa proseguiranno nei prossimi giorni per definire le azioni da intraprendere.